Signor Presidente del Consiglio,

Signori Ministri,

Signori Senatori e Deputati,

Signori Sindacalisti,

ci rivolgiamo a Voi in un momento delicato per l’evoluzione del welfare nel nostro Paese, innanzitutto per esprimere il nostro consenso all’impegno fin qui profuso per la riduzione del danno verificatosi dopo l’approvazione delle ultime Manovre restrittive sul sistema pensionistico. Riteniamo infatti giusto riconoscere gli sforzi notevoli fin qui profusi per riuscire a rendere più flessibili le attuali regole di pensionamento, nonché per correggere le storture derivanti da interventi come la Manovra Fornero, che ha determinato un diffuso sentimento di sfiducia verso la politica e le istituzioni.

Stante la situazione e pur riconoscendo i passi in avanti fatti sino ad oggi, dobbiamo però rilevare che non esiste in questo momento per le donne la possibilità di uscire dalla situazione di stallo data, soprattutto, dalla mancanza di reddito per le donne che risultano disoccupate senza aver ancora raggiunto l'età pensionabile, pur essendo collocate nella fascia delle over 55, e per tutte le altre che, anche per libera scelta, hanno bisogno di ritirarsi dal mondo del lavoro.

Le donne del CODS, interpellate a proposito sulla vicenda tramite sondaggio, hanno dato il loro positivo nulla osta affinché tale anticipazione possa essere effettuata anche a mezzo dell'ape, con requisiti ad hoc per la loro condizione, che possano ricalcare i concetti precedenti l'avvento della riforma Monti-Fornero.

Per molte di queste donne la situazione previgente permetteva infatti di raggiungere la quiescenza tenendo conto del doppio/triplo/quadruplo lavoro che si sobbarcano normalmente, al fine di sopperire alle note carenze del welfare di questo nostro Paese

In tal senso, le donne auspicano una valorizzazione dei lavori di cura che consenta loro di aggiungere alla contribuzione corrente da lavoro dipendente dei versamenti figurativi, oppure degli anni di contributi o ancora una riduzione della soglia di età, al fine di conseguire l’agognato pensionamento.

Chiedono inoltre che venga riconosciuta anche a loro la gratuità utile per cumulare i contributi versati nelle diverse casse, così da poter optare per la oramai tramontata misura dell'opzione donna.

Insieme a tutte le iscritte del Comitato Opzione Donna Social ci rivolgiamo quindi a Voi, certi come siamo che quando il Governo vorrà esercitare le numerose deleghe ricevute dal Parlamento sui temi del lavoro e del welfare, potrà avvalersi anche delle richieste di riconoscimento dei lavori di cura avanzate dalle iscritte. Per fare ancora una volta del nostro slogan #Insiemesipuò il miglior punto di incontro tra politica e cittadini.

Orietta Armiliato

Comitato Opzione Donna Social