Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" in merito ad un tema già ripreso in diverse occasioni, ovvero la possibilità prevista dalla Manovra Fornero di ottenere il pensionamento anticipato in deroga rispetto ai requisiti ordinari di quiescenza previsti all'interno della stessa legge. L'Inps ha infatti comunicato recentemente le proprie delucidazioni in relazione all'ambito di applicazione di tale disposizione attraverso il messaggio n. 2054, escludendo di fatto la possibilità di pensionamento a partire dai 64 anni per le lavoratrici con 15 anni di versamenti nate nel 1952.

Vediamone insieme i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate: i lavoratori che possono conseguire l'uscita a 64 anni

Partiamo dalle posizioni confermate dall'Istituto di previdenza. Infatti, secondo l'Inps potranno fruire della misura coloro che abbiano maturato al 31/12 del 2012 almeno 35 anni di versamenti, purché in possesso dei "requisiti per il trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012 ai sensi della tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243". Per tutti questi soggetti si conferma la possibilità di fruire del prepensionamento a partire dai 64 anni di età. Vi sono poi da considerare anche coloro che possono fruire della pensione di vecchiaia a partire dalla stessa età, purché abbiano maturato almeno 20 anni di versamenti al 31/12 del 2012.

Fin qui i requisiti per gli aventi diritto, che possono esercitare l'opzione di uscita prevista all'interno della Manovra.

Prepensionamenti esclusi per le c.d. "quindicenni"

Stante la situazione, l'Istituto di previdenza esclude però la possibilità di pensionamento con meno di 20 anni di versamenti. Restano di conseguenza tagliate fuori dalla misura le cosiddette "quindicenni".

Vista l'eccezionalità della disposizione, si legge infatti nel messaggio, "non può trovare applicazione la deroga di cui all’art. 2, comma 3 del decreto legislativo n. 503/1992 che prevede, a determinate condizioni, il conseguimento del trattamento pensionistico di vecchiaia con un’anzianità contributiva di 15 anni anziché 20".

La vicenda sembra quindi chiudersi definitivamente per le lavoratrici in questione, che dovranno attendere la data ordinaria di quiescenza prevista dal legislatore. Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni vi ricordiamo di usare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.