La riforma previdenziale resta al centro del dibattito politico, mentre i lavoratori attendono di poter vedere arrivare a conclusione le prime opzioni di flessibilità nell'accesso all'Inps, come l'APE sociale e la quota 41 per i lavoratori precoci. "Dopo 8 salvaguardie" destinate ai lavoratori esodati e "l'opzione donna", si tratta di misure destinate a produrre una "modifica di impianto del sistema pensionistico, che a mio avviso deve essere resa strutturale". Lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, ricordando anche quanto avviene sul comparto del lavoro.

"I dati certificano purtroppo il crollo della assunzioni a tutele crescenti", un elemento che per il Parlamentare deve fare riflettere.

Anticipi pensionistici: Commissione bilancio pronta ad esprimersi sui correttivi

Nel frattempo la Camera dei Deputati prosegue l'esame dei correttivi proposti sulle prime due misure di flessibilità. Nella prossima settimana si troverà infatti a discutere nuove modifiche sull'ape sociale e sulla Quota 41. Si chiede infatti di agire in favore dei disoccupati che non hanno potuto accedere agli ammortizzatori per mancanza di requisiti, a chi ha svolto specifiche attività gravose e agli operai agricoli, che si trovano in condizione di non occupazione da almeno tre mensilità.

Dal punto di vista contributivo, la richiesta è di ridurre da 36 a 30 anni il vincolo da superare per poter accedere all'APE sociale o di far valere la quota 41.

Le scadenze per l'accesso alle nuove misure

In merito invece alle finestre di accesso, ricordiamo che secondo le ultime informazioni disponibili i due decreti interverranno anche sulle date utili per la presentazione delle domande.

Si potrà infatti richiedere l'APE sociale entro il 15 di luglio, mentre la prima parte degli accoglimenti dovrebbe potersi realizzare entro il prossimo 30 settembre. Vi sarà poi una seconda tranche che prenderà forma entro il 30 novembre. Secondo quanto previsto dal legislatore, per l'accesso verrà costituita una specifica graduatoria, che darà la precedenza in base a parametri come l'anzianità, lo stato di disoccupazione o la presenza di un'invalidità.

L'assegno sarà però calcolato sulla base della maturazione del diritto ed in via retroattiva a partire dal 1° maggio 2017.

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