Le ultimissime novità sulle pensioni precoci e anticipate al 22 maggio 2017 riguardano le principali proposte di modifica all'articolo 53 della manovra bis avanzate in Commissione Bilancio da differenti gruppi parlamentari. Tra Le proposte principali su Ape e Q41 siglate Pd anche quella sull'abbassamento dei requisiti contributivi necessari per accedere alla quiescenza. Tra gli emendamenti anche quelli a prima firma dell'ormai noto ai precoci Cesare Damiano, ecco una carrellata degli emendamenti presentati e quelli che potrebbero vedere la luce modificando la prossima riforma Pensioni.

Novità pensioni precoci e Ape, si abbassa il requisito contributivo?

Diversi gli emendamenti presentati, tra quelli sicuramente di maggior interesse per i lavoratori, ed anche per i precoci che continuano a battersi per la quota 41 per tutti, vi è la proposta di abbassare, per taluni mestieri gravosi, il requisito contributivo di 6 anni, da 36 a 30, per poter accedere all'Ape Sociale. Tra i mestieri gravosi menzionati nell'emendamento troviamo : operai dell'industria astrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici. Potrebbero altresì usufruire dello sconto contributivo anche i conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione delle costruzioni, per gli altri, invece, tutto resterebbe immutato.

Si richiede poi l'estensione della Quota 41 e dell'Ape social per quanti a seguito del licenziamento non abbiano potuto godere degli ammortizzatori sociali, per assenza dei requisiti, e agli operai agricoli, a patto che siano da almeno tre mesi in stato di non occupazione. Tra gli emendamenti segnalati anche quello della Lega Nord che propone di certificare il diritto a pensione nel momento in cui si sottoscrive il prestito pensionistico.

Pensioni anticipate e quota 41, gli emendamenti bocciati

Tra gli emendamenti presentati a prima firma Damiano anche quello concernente le modifiche sui lavori usuranti, che però difficilmente troverà accoglimento in Commissione. La commissione Bilancio ha giudicato, invece, inammissibili le richieste che proponevano un'estensione di altri 12 mesi di franchigia entro i quali ricercare il requisito, nelle mansioni gravose, dei sei anni, estendendo dunque di ulteriori 12 mesi quanto inizialmente richiesto sia per poter accedere alla quota 41 quanto all'Ape social.

L'obiettivo era dunque spalmare su un periodo di otto anni anziché sei l'arco temporale entro cui maturare i 6 anni di attività pesanti. La commissione Bilancio ha però accolto solo l'emendamento che estende di 1 anno tale arco temporale, per andare incontro soprattutto ai lavoratori edili che spesso hanno momenti di interruzione lavorativa.

Non si tratta della panacea per i precoci, né di un'estensione enorme di platea, ma se la Camera approvasse tali emendamenti si aprirebbe comunque il via a dei correttivi che potrebbero comunque essere un segnale positivo per i lavoratori, specie i precoci, che da tempo lamentano non solo ritardi nella pubblicazione dei decreti in Gazzetta ufficiale, ma anche una cocente insoddisfazione per quanto sin qui ottenuto. Non resta dunque che attendere l'esito dell'esame della Camera per comprendere quali correttivi passeranno.