Parte oggi la giornata informativa lanciata dall'Acli per fornire supporto ai lavoratori in attesa di una risposta circa l'approvazione definitiva delle misure di flessibilità previdenziale previste in legge di bilancio 2017, come l'APE sociale e la Quota 41. Un evento al quale il patronato ha deciso di affiancare un nuovo strumento, ovvero un test online finalizzato a verificare se si possiedono i requisiti generali di ingresso nelle opzioni di prepensionamento. "Il primo passo è capire se ci sia almeno una possibilità di rientrare tra una di queste opportunità, sapendo bene che i requisiti sono complessi e vanno verificati" si legge in un comunicato relativo al lancio del nuovo servizio, perché la questione resta delicata e sulla previdenza "non ci si improvvisa esperti", ha sottolineato il patronato.

Pensioni flessibili, test per valutare i requisiti di base

Stante la situazione, sul sito del patronato Acli è quindi possibile effettuare il test #inpensioneprima, una simulazione che "verifica in autonomia se sussistono le condizioni minime per chiedere la prestazione". All'interno della pagina di riferimento ci si troverà davanti a due diverse opzioni, ovvero al test per l'APE sociale ed a quello per la Quota 41 dei lavoratori precoci. Il visitatore sarà quindi accompagnato in una breve compilazione che consta di 4 passi e durante la quale si verificheranno i parametri legati alla situazione anagrafica, contributiva, alla eventuale presenza di trattamenti pensionistici diretti e alla specifica condizione lavorativa nella quale si trova il lavoratore.

Nel caso l'esito risulti positivo e coerente con i criteri attualmente conosciuti, si consiglia quindi di approfondire la situazione.

Pensioni flessibili: procedure difficili per la certificazione del diritto

Sulla vicenda bisogna comunque ricordare che un esito definitivo potrà arrivare solo una volta che i decreti attuati saranno pubblicati all'interno della Gazzetta Ufficiale.

"L'unico decreto in via di uscita sembra essere quello dell'APE sociale" ricorda lo stesso patronato ACLI, prospettando "tempi decisamente più lunghi" per l'APE volontaria. Mentre "nessuna notizia trapela sul provvedimento che dovrà rendere operativa la c.d. Quota 41 per i lavoratori precoci". Una situazione che renderà complicata anche la gestione delle domande: "le procedure di certificazione del diritto potrebbero rivelarsi lunghe e laboriose", conclude il patronato.

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