Le ultime notizie sulle pensioni, ad oggi, martedì 16 maggio 2017, sono relative alle nuove rassicuranti dichiarazioni rilasciate dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, in merito ai decreti attuativi riguardanti le tanto attese misure pensionistiche previste dal Governo nella Legge di Bilancio. Il ministro, parlando in occasione di un convegno promosso da Doc Servizi e svoltosi a Verona sui nuovi modelli di lavoro e sull'esperienza delle cooperative culturali, ha ribadito come i decreti siano già stati preparati tutti, sia quello relativo all'ape Sociale, sia quello riservato ai lavoratori precoci.

Come riportato dall'agenzia di stampa Adnkronos, i 'decreti sono già stati al Consiglio di Stato e sono stati rimandati alla presidenza del Consiglio'. Il ministro Poletti ha sottolineato, dunque, che si tratta di 'questione di qualche ora' per la definitiva registrazione da parte della Corte dei Conti.

Ultime notizie pensioni, martedì 16 maggio 2017: Poletti 'per i decreti Ape e precoci questione di ore'

Intanto, però, continuano ad arrivare giudizi negativi in merito all'Ape. Infatti, secondo il rapporto sullo Stato sociale 2017 presentato a Roma e curato dall'Università La Sapienza, l'Anticipo pensionistico previsto dal Governo non sarebbe in grado di risolvere le problematiche derivanti dalla Legge Fornero, 'se non in misura molto limitata'.

Se per quanto riguarda l'Ape Sociale si può vedere qualche elemento interessante, non è così per quanto riguarda l'Ape volontaria che rischia di portare una decurtazione decisamente pesante all'assegno pensionistico: si parla, addirittura, di una penalizzazione secca del 30 per cento, ciò significa che se un pensionato avrebbe dovuto incassare un assegno di 1000 euro, rischierà di vederne sul proprio conto solamente 700 euro.

Il quotidiano 'Il Sole 24 Ore' parla esplicitamente di misure che risulterebbero 'inadeguate a fronteggiare quello che rappresenta il problema strutturale del nostro sistema pensionistico'.

Pensioni, news ad oggi 16 maggio: Cesare Damiano 'No alla regola del 2,8 della Legge Fornero'

L'onorevole Cesare Damiano è stato duramente criticato, nelle ultime settimane, sui vari gruppi social e le ragioni sono ampiamente note, soprattutto legate all'ormai celebre ddl 857.

L'attuale presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha voluto, comunque, sottolineare l'esigenza di dover cancellare la regola del 2,8, ovvero quella 'regola assurda' della Legge Fornero (così l'ha definita l'ex Ministro del Lavoro) in base alla quale solo chi percepirebbe un assegno pari a 2,8 volte la minima può andare in pensione a 63 anni; al contrario, chi invece dovesse prendere una pensione più bassa si ritroverebbe nell'obbligo di dover aspettare anche fino ai 70 anni. Una regola che, secondo l'onorevole Damiano, si pone in contraddizione con la normativa che prevede che la pensione debba essere erogata in base ai contributi versati.