Dopo un periodo di stallo durato diverse settimane, sono numerose le novità che sembrano arrivare in questi giorni riguardo la riforma previdenziale. Si passa dalle ultime notizie riguardanti i lavori usuranti all'iter che dovranno seguire le domande di pensionamento relative all'APE sociale ed alla quota 41, fino alla discussione attualmente in corso in Parlamento sui vitalizi della politica. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Riforma pensioni, verso la fine dei vitalizi: calcolo contributivo anche per i Parlamentari?

Partiamo proprio da quest'ultima notizia per segnalare un vero e proprio cambio di paradigma nel sistema previdenziale vigente per la politica. La Camera dei Deputati si prepara infatti a porre le basi per una ridefinizione delle regole di funzionamento dei vitalizi, che porterebbe alla loro abolizione. Il testo della proposta di legge a prima firma dell'On. Matteo Richetti prevede infatti l'introduzione del ricalcolo contributivo del futuro assegno pensionistico anche per le Pensioni dei Parlamentari. In questo modo, si adotterebbe un meccanismo di funzionamento uguale a quello degli altri lavoratori pubblici.

La proposta suggerisce inoltre di applicare lo stesso sistema anche ai percettori di vitalizi, che hanno cessato il proprio mandato precedente. Se il provvedimento dovesse essere approvato, all'Inps spetterà quindi il compito di aprire un'apposita gestione.

Pensioni anticipate e lavori usuranti: stop a finestra mobile e adeguamenti all'AdV

Le altre novità delle ultime ore riprendono invece una conferma in arrivo da parte della stessa Inps riguardo il termine dei futuri adeguamenti all'aspettativa di vita per chi ha svolto lavori usuranti. Lo stop si verificherà a partire dal primo gennaio 2019 (data prevista per il nuovo incremento), cristallizzando le condizioni attuali.

Lo ricorda l'Istituto di previdenza all'interno della circolare n. 90 del 2017, dove specifica anche un ampliamento del collocamento temporale delle attività svolte. Sarà quindi sufficiente per i lavoratori dimostrare che si è praticata un'attività usurante per almeno sette anni nell'ultimo decennio, senza più il vincolo di aver svolto la mansione anche nell'anno che precede la domanda di pensionamento.

APE sociale e Quota 41: la finestra utile per le domande si chiude al 15 luglio 2017

Veniamo infine ai due provvedimenti di flessibilità previdenziale in arrivo nei prossimi giorni all'interno della Gazzetta Ufficiale. Ricordiamo che, sulla base di quanto previsto nei decreti attuativi, per gestire le domande di pensionamento tramite l'APE sociale e la Quota 41, l'Inps avrà circa un trimestre di tempo.

La scadenza per l'invio delle domande è stata infatti fissata al prossimo 15 luglio, mentre la comunicazione dell'Inps non potrà superare la data del 15 ottobre 2017. Si rammenta inoltre ai lavoratori che la maturazione dei requisiti potrà in parte avvenire anche successivamente al momento dell'istanza di accesso, purché risulti coerente con l'anno di riferimento.

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