Continua a tenere banco in maniera incessante l'argomento della riforma Pensioni 2017 in particolar modo a causa dell'uscita anticipata tramite Ape social e Quota 41 per i lavoratori precoci, che non accenna ad alimentare polemiche e discussioni tra i cittadini e i lavoratori. Dopo le parole di Cesare Damiano, che ha definito il meccanismo "infernale", andiamo a focalizzare l'attenzione su chi potrà beneficiare di queste due nuove misure gratuitamente. Nonostante le forti richieste da parte dei sindacati, infatti, soltanto i lavoratori dipendenti che hanno perso il posto di lavoro per licenziamento o per dimissioni con giusta causa potranno accedere ai due strumenti.

Riforma pensioni, Ape social e Quota 41: l'uscita anticipata senza penalità soltanto in pochi casi

Tale conferma arriva proprio dai due DPCM: queste categorie di lavoratori potranno usufruire, senza incorrere in alcuna penalità, di Ape social (qui le ultime novità a riguardo) nel caso in cui abbiano compiuto 63 anni di età anagrafica e abbiano almeno 30 anni di contributi versati, oppure usufruire della Quota 41, cioè dell'uscita anticipata a 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età anagrafica del soggetto interessato, a patto che siano dimostrabili dodici mesi di lavoro prima di aver compiuto i 19 anni. Come già ribadito più di una volta, potranno beneficiarne i disoccupati per licenziamento e per dimissioni per giusta causa, che abbiano anche smesso di beneficiare dell'assegno di disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi.

In parole povere, l'uscita anticipata sarà vincolata alla perdita del lavoro soltanto per licenziamento e non per altre cause.

Per poter accedere ad Ape social, a rischio per i dipendenti della scuola, o a Quota 41 i soggetti interessati dovranno presentare la lettera di licenziamento o il verbale della risoluzione consensuale del contratto.

Restano tagliati fuori, invece, i lavoratori autonomi e i collaboratori che hanno concluso la loro collaborazione o hanno chiuso l'attività, così come i dipendenti che non lavorano più per cause diverse da quelle sopracitate. Un esempio potrebbe essere quello del disoccupato a causa della naturale scadenza di un contratto a tempo determinato.

In questo caso, il soggetto non potrà accedere all'uscita anticipata. Adesso non ci resta che attendere novità ufficiali dai piani alti.

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