Saranno all'incirca 85 mila i docenti precari che saranno impiegati nella Scuola con le supplenze anche per l'anno scolastico 2017/2018. Lo afferma il Presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico in un'intervista nella quale fa il punto della situazione delle assunzioni della scuola a partire dal 1° settembre 2017, con il nuovo corso del ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli. Ben poche le novità, secondo Pacifico, rispetto agli anni passati. Le cinquatanduemila immissioni in ruolo promesse dal Governo Gentiloni, infatti, non risolveranno nè il problema della precarietà e nemmeno quello della supplentite.

Scuola, assunzioni docenti 2017/2018: quanti nuovi docenti di ruolo e quanti precari per le supplenze?

Rimarrà il precariato dei docenti della scuola in quanto, ogni anno, più di centomila cattedre sono assegnate agli insegnanti precari: convertire appena poco più di quindicimila cattedre dall'organico di fatto a quello di diritto significa continuare a chiamare, anche per i prossimi anni scolastici, 85 mila supplenti. La cifra si ottiene dalla sottrazione dei centomila (ed oltre) docenti precari impiegati annualmente come supplenti e le nuove cattedre. Un rapporto supplenti, docenti di ruolo che è fissato a uno su otto, troppo elevato per poter garantire il buon funzionamento delle scuole italiane.

La situazione di precarietà nella scuola lede le aspettative di continuità didattica delle famiglie e non valorizza una buona parte del personale docente impegnato nell'insegnamento a scuola. La situazione è ancora più problematica per quanto riguarda le assunzioni del personale Ata: le ultime immissioni in ruolo, infatti, risalgono addirittura al 2011.

Le posizioni dell'Anief sono, tra l'altro, in linea con le politiche dell'Europa che ha giudicato ammissibili i ricorsi presentati proprio dal sindacato in merito alla mancata risoluzione dei problemi dei docenti precari, pur in presenza del Piano straordinario delle assunzioni della Buona scuola di Renzi. Entro il 23 giugno 2017 il Governo Gentiloni dovrà fornire delle risposte sul perché ha attuato questa politica: in ballo anche il diritto dei docenti precari di poter ottenere le stesse progressioni di carriera degli insegnanti assunti a tempo indeterminato.

Contratto scuola 2017, ricorsi, docenti precari con 36 mesi di supplenza: le ultime novità

Inoltre, a livello europeo, è auspicabile che l'Italia trovi una soluzione per i tantissimi docenti precari (ma anche per i lavoratori statali degli altri comparti) che hanno lavorato con contratto a termine per almeno trentasei mesi. Qualora se ne dovesse manifestare la necessità, Pacifico annuncia che il sindacato è pronto anche a presentare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (Cedu). Nel frattempo, continueranno i ricorsi ai tribunali ordinari per il risarcimento ai docenti precari e per la parità del trattamento rispetto al personale di ruolo ai fini della progressione degli stipendi. Quando il sindacato diventerà rappresentativo, Pacifico si impegnerà affinché tutte queste norme possano essere riportate nel contratto della scuola in modo da evitare i ricorsi.