Nel nuovo millennio molte love story si chiudono via Whatsapp. Per restare al passo con i tempi anche i datori di Lavoro hanno deciso di cambiare marcia e sfruttare al meglio la tecnologia. In molti organizzano l’attività quotidiana dei propri dipendenti con messaggi e video chiamate. Un metodo celere per ottimizzare i tempi ed evitare lunghe riunioni. Un modus operandi che non è apprezzato da tutti perché viene a mancare il confronto con i rapporti che diventano sempre più virtuali. C’è chi ha deciso di andare oltre le indicazioni giornaliere e comunicare il licenziamento via Whatsapp.

La singolare procedura è stata messa in atto da un’azienda siciliana che ha comunicato attraverso il servizio di messaggistica l’interruzione del rapporto con una dipendente. In questo modo il titolare dell’azienda ha evitato tutte le problematiche connesse ad una comunicazione verbale. Niente accese discussioni per giustificare le ragioni del provvedimento o insistenti inviti a cambiare idea per evitare che la famiglia resti senza un sostentamento.

'Decisione comunicata in maniera inequivocabile'

La decisione del datore di lavoro catanese ha scatenato veementi polemiche con la donna licenziata che ha deciso di presentare ricorso al Tribunale del Lavoro avverso il provvedimento di licenziamento del 23 aprile 2015.

Dopo due anni di dibattimento e arrivata la sentenza del giudice del lavoro. Il dottor Mario Fiorentino ha stabilito che l’azienda siciliana ha agito legittimamente ed ha dichiarato inammissibile l’istanza presentata dall'impiegata. La decisione del Tribunale di Catania sancisce un’ulteriore svolta nel processo di digitalizzazione nel settore del rapporto subordinato.

Nel dispositivo del 27 giugno 2017 il magistrato ha rimarcato che la modalità utilizzata dal datore di lavoro appare idonea ad assolvere ai requisiti formali in esame. ‘La volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera inequivocabile’.

La sentenza farà giurisprudenza

A sostegno del provvedimento è stata rimarcata l’immediata reazione della dipendente sollevata dall'incarico.

In sintesi la volontà del datore di lavoro è stata espressa in modo da non sollevare dubbi sull'intenzione di recedere dal rapporto con l’impiegata siciliana. La sentenza del Tribunale del Lavoro rappresenterà un importante precedente giurisprudenziale per dirimere casi analoghi. La pronuncia del giudice Fiorentino ha fatto il giro del web e nel giro di pochi minuti ha scatenato accese discussioni social. In molti chiedono l’intervento dei sindacati per evitare che il licenziamento via Whatsapp diventi la regola e non solo un caso eccezionale.