Della possibilità di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro riconosciuta a determinate categorie di lavoratori (come per esempio i precoci) tanto si è discusso nell'ultimo anno. L'anticipo pensionistico, così come strutturato (Ape Social e Ape Volontaria), tanto ha fatto discutere e scontrare cittadini e istituzioni sull'argomento: e se prima il dibattito si era concentrato prevalentemente sulla necessità di individuare chiaramente e senza equivoci requisiti e modalità di fruizione, negli ultimi tempi invece tutte le preoccupazioni delle parti coinvolte sono state alimentate dai continui rinvii e ritardi della pubblicazione dei decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale.

I decreti attuativi

L'avvio ufficiale dell'iter di presentazione delle domande è stato dato finalmente venerdì scorso, con l'arrivo in Gazzetta dei decreti disciplinanti l'Ape social e il pensionamento anticipato riconosciuto ai lavoratori precoci (e in possesso di determinati requisiti). Secondo le prime stime del ministero del Lavoro i numeri dei soggetti coinvolti si prospettano essere molto alti: nel 2017 saranno infatti circa 60mila le persone interessate (e legittimate) a presentare domanda. L'obiettivo principale dell'Ape Social nello specifico, secondo quando detto dal ministro Giuliano Poletti, è quello di permettere a tutti coloro che si trovano in condizioni di difficoltà di "anticipare fino a tre anni e sette mesi l'età di pensionamento", una mossa questa che, come ha aggiunto lo stesso, inevitabilmente avrà anche "un effetto positivo sul ricambio generazionale", garantendo maggiori "opportunità di ingresso al lavoro per i giovani".

Come e quando fare domanda

La domanda di fruizione dell'Ape Social dovrà essere inviata telematicamente: tutti gli interessati appartenenti alle categorie individuate per legge e in possesso dei requisiti richiesti potranno inoltrare la richiesta entro il 15 luglio di quet'anno. All'invio delle domande seguirà poi (entro il 15 ottobre 2017) la pubblicazione della graduatoria da parte dell'INPS.

Per far fronte alle richieste pervenute all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sono stati stanziati 300 milioni i quali, qualora si dimostrassero essere insufficienti, verranno erogati a favore dei lavoratori più vicini all'età pensionabile (e quindi più alti in graduatoria). Come molti già sanno l'indennità sarà corrisposta in dodici mensilità (nell'arco dell'anno) fino al conseguimento della pensione di vecchiaia e/o raggiungimento dei requisiti richiesti per l'anticipo pensionistico.