Uscita dal 2017 con pensione di vecchiaia o con pensione anticipata? E' la domanda che dovranno porsi i contribuenti italiani in vista dell'ultimo annunciato aumento dei requisiti anagrafici che colpiranno sia le Pensioni anticipate che quelli di vecchiaia secondo il meccanismo degli incrementi legati alla speranza di vita predisposti dalla riforma Fornero. Dal 2019, infatti, potrebbero volerci ulteriori cinque mesi in più di contributi o di versamenti contributivi per l'uscita da lavoro con la pensione. Il Governo Gentiloni dovrà necessariamente discuterne alla fine dell'estate: potrebbero essere, in qualche modo, raggirati gli aumenti con possibili incentivi alle pensioni anticipate con l'Ape social oppure con l'uscita dei precoci con quota 41 (che, negli anni, aggiungerà comunque mesi di incrementi contributivi).

I contribuenti, in ogni modo, potrebbero essere chiamati a un complicato calcolo per andare in pensione e, in alcuni casi, a dover scegliere la convenienza tra la pensione anticipata o l'attesa della pensione di vecchiaia.

Pensione vecchiaia 2017 o anticipata: ultime novità oggi sugli aumenti di 5 mesi dal 2019

E' la situazione di un contribuente che potrebbe andare in pensione anticipata con 43 anni e cinque mesi secondo quanto consigliato dall'esperto del quotidiano Il Sole 24 Ore al quale il lavoratore aveva chiesto consigli. Infatti, essendo dipendente statale, il lavoratore è iscritto alla gestione Inps (ex Inpdap) dal 10 settembre del 1984 ed ha riscattato sia la laurea che i servizi preruolo per un totale di 6 anni, 6 mesi e sedici giorni.

Con il quadro lavorativo e contributivo presentato, lo scrivente arriverebbe alla pensione anticipata alla maturazione dei 43 anni e cinque mesi in data 23 luglio del 2021. La pensione anticipata, in questo caso, subirebbe gli slittamenti previsti dalla riforma Fornero (fino al 2018 l'uscita anticipata è fissata a 42 anni e 10 mesi di contributi, le donne con un anno di versamenti in meno).

Incrementi età e contributi per le pensioni anticipate e vecchiaia 2017: le novità dal 2019

In ogni modo, la pensione anticipata non è l'unica soluzione che si prospetta al contribuente. Anzi, in alcuni casi potrebbe essere più vantaggiosa l'uscita con la pensione di vecchiaia che, al momento, si consegue a 66 anni e sette mesi (fino a tutto il 2018).

Dal 2019 e fino a tutto il 2020, i requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia, secondo gli indici della riforma Fornero aumenteranno fino ai 66 anni e undici mesi (potrebbero salire, addirittura, a 67 anni se gli incrementi fossero di cinque mesi). Inoltre, dal 2021, anno in cui è prevista la pensione anticipata dello scrivente, la pensione di vecchiaia potrebbe innalzarsi a 67 anni e due o tre mesi.