Dopo le numerose richieste dei nostri lettori in arrivo dal gruppo Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" e dalla rubrica "Parola ai Comitati", torniamo a fare il punto della situazione sul lavoratori precoci e sulla c.d. Quota 41 prevista all'interno della Legge di bilancio 2017. Iniziamo subito con il dire che purtroppo la situazione relativa all'invio delle domande resta ancora in stato di stallo fintanto che il relativo decreto attuativo non sarà finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nonostante ciò, vi sono comunque alcuni dettagli interessanti che emergono da una prima lettura dei testi dati per definitivi, con particolare riferimento alla possibilità di far valere il cumulo gratuito per quei lavoratori che possiedono gli altri requisiti previsti dalla legge per la nuova pensione anticipata tramite la Q41.

Vediamo insieme di cosa si tratta all'interno del nostro nuovo approfondimento tecnico.

Pensioni flessibili e lavoratori precoci: il testo del DPCM apre al cumulo gratuito

Partiamo con il definire che cos'è il cumulo gratuito ed in che modo funziona. Si tratta di un'opzione utile per tutti coloro che hanno avuto una carriera lavorativa discontinua, caratterizzata da diversi cambi di lavoro e quindi da spezzoni contributivi depositati in numerose gestioni. Il nuovo istituto del cumulo si pone come alternativa alla ricongiunzione onerosa ed alla totalizzazione (che risulta penalizzata dal ricorso al contributivo), consentendo il calcolo pro quota del futuro assegno sulla base delle regole seguite da ogni fondo.

La novità consiste nel fatto che il cumulo permetterà di accedere anche alla nuova Quota 41, pertanto i lavoratori potranno sommare i diversi periodi di lavoro dipendente o autonomo per poter raggiungere i 41 anni di versamenti previsti tra i requisiti.

Resta la variabile dell'aggiornamento all'aspettativa di vita

Stante la situazione, bisogna comunque considerare che la quota 41 rimarrà soggetta ai possibili futuri adeguamenti all'aspettativa di vita.

Un elemento da tenere presente soprattutto per il fatto che la misura non possiede scadenza, mentre a partire dal 2019 gli aggiornamenti saranno effettuati su base biennale. Al momento non è ancora possibile sapere a quanto ammonterà il prossimo scatto, sebbene le stime parlino di circa quattro mesi. Rimane però il fatto che il parametro dovrà essere tenuto in riferimento per chi dovesse maturare i requisiti utili per la quota 41 dopo la scadenza indicata.

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