Torniamo ad aggiornare le nostre lettrici con gli ultimi aggiornamenti dal Comitato Opzione Donna Social, da dove abbiamo ricevuto in anteprima alcune dichiarazioni della fondatrice Orietta Armiliato sul comparto previdenziale. "La prima decade del mese di Giugno ha segnato il passo all'insegna delle sollecitazioni da più parti della ripresa dei tavoli di lavoro fra Governo e Sindacati per proseguire il cammino tracciato lo scorso settembre e dare l'avvio alla Fase2 che contempla, fra gli altri temi, quello relativo al riconoscimento dei lavori di cura", ha esordito la rappresentante delle iscritte.

"Abbiamo avuto modo di apprendere tramite l'interessante intervista rilasciata dal segretario confederale CGIL Roberto Ghiselli, la necessità oramai riconosciuta da parte di tutti, di mettere al centro questa problematica e trovare qualche soddisfacente risoluzione a questa conclamata esigenza. Ci pare di capire quindi che, ispirandosi al principio Aspettativa > Bisogno > Possibilità, davvero ci sia l'intendimento di lavorare per modificare legislativamente uno stato che non contempla lo specchio dei tempi".

Pensioni anticipate: i risultati del nuovo sondaggio

"Abbiamo avuto modo di confrontarci lanciando un sondaggio interno al nostro Gruppo (considerando un campione più che limitato ma comunque significativo) sul tema della norma che consente un'attività lavorativa anche in regime di pensionamento" ha quindi proseguito Armiliato, specificando che "al momento si sono espresse 272 donne con una importante prevalenza del parere positivo che ha visto 217 preferenze contro 55 fra parere negativo (43) ed incerte (12).

Ci pare un bel esercizio di democrazia e senso civico che conferma, stanti le donne iscritte al nostro gruppo, la propensione al volere e potere operare scelte nonché l'esigenza di avere norme flessibili che le consentano".

Uscite flessibili, il CODS appoggia la petizione del Comitato OD proroga al 2018

Altro tema a cui prestare attenzione è la petizione lanciata sul web per la proroga OD al 2018.

"Sta girando una petizione per chiedere la proroga della misura dell'opzione Donna, immagino con solo fine di sensibilizzazione poiché, come sappiamo occorrono almeno 50.000 firme per depositare un disegno di legge in Parlamento ed inoltre le firme devono essere prima validate dalla Corte di Cassazione, dunque il traguardo risulterebbe piuttosto ambizioso e credo che nessuno pensi di poterlo raggiungere.

Tuttavia e ribadendo che siamo convinte che non ci sarà una Proroga della misura dell'Opzione Donna, condividiamo il link per poter aderire all'iniziativa, poiché riteniamo che possa essere un'iniziativa comunque funzionale a sensibilizzare le istituzioni tutte, affinché anche tramite questo appello, prendano atto di quelli che sono i bisogni delle donne ed i loro desiderata previdenziali e si risolvano a prendere in considerazioni iniziative atte a colmare quel vuoto normativo che si è venuto a creare a danno delle donne, con particolare attenzione al riconoscimento ed alla valorizzazione dei lavori di cura". Su questo punto, la fondatrice del CODS ha espresso anche le proprie perplessità "sulla non partecipazione del Movimento Opzione Donna che sta lottando per il medesimo fine del gruppo Proroga Opzione Donna al 2018 (da cui è partita l'iniziativa della petizione)".

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