Le ultime novità sulle Pensioni anticipate ad oggi 23 giugno 2017 riprendono un comunicato stampa emesso dall'Inps, con il quale l'ente ha annunciato il superamento delle 17mila domande di pensionamento tramite APE sociale e Quota 41, fornendo i dati di supporto divisi per tipo di richiesta e Regione di residenza. Sullo stesso tema si sono però evidenziati anche diversi nuovi interventi di stampo politico; a partire dalla Camera, dove si chiedono nuove risorse per estendere la platea dei beneficiari. Tra i punti di criticità continuiamo invece a ricordare alcune difficoltà che si trovano a dover affrontare coloro che svolgono attività usuranti nell'inoltro della propria domanda di pensionamento.

Purtroppo in alcuni casi specifici diventa molto complicato riuscire ad ottenere la documentazione utile da allegare alla domanda, con la conseguenza di subire un'ingiusta penalizzazione rispetto agli altri lavoratori. Situazione simile anche per i dipendenti della scuola pubblica, che si trovano a confrontarsi con scadenze incoerenti rispetto al calendario scolastico ed alla regolamentazione del lavoro nel comparto dell'istruzione. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate, i dati Inps aggiornati sull'inoltro delle domande

Partiamo dal comunicato stampa diramato dall'Istituto di previdenza pubblica in merito alle pratiche per l'APE sociale e la Quota 41.

Nel pomeriggio di ieri è stato infatti evidenziato il superamento delle 17mila domande ricevute dall'Ente.

Di queste, oltre 11mila erano legate all'APE, mentre le restanti facevano riferimento al pensionamento anticipato dei lavoratori precoci.

Per quanto riguarda la distruzione geografica delle richieste, il comunicato spiega come su base regionale "si evinca che il maggior numero di domande è stato presentato in Lombardia (2.934), seguita dal Veneto (1.744), dalla Sicilia (1.566), dal Lazio (1.434), dal Piemonte (1.318), dalla Toscana (1.316) e dall’Emilia Romagna (1.298)".

Riforma pensioni: dalla Camera si chiedono nuove risorse da destinare alla flessibilità

Nel frattempo il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano è tornato ad esprimersi sul diritto di quiescenza dei lavoratori. A tal proposito, ha ricordato gli sforzi compiuti per salvaguardare quasi 170mila esodati, mentre sull'APE ha sottolineato l'importanza di "aver forzato la mano" del Governo, per convincerlo ad intervenire sulla legge Fornero nonostante le remore sul possibile giudizio degli organismi di controllo europei. Infine, l'esponente democratico ha commentato il successo dell'APE e della Quota 41 chiedendo di aggiungere nuove risorse per la loro estensione nella prossima LdB2018, qualora quelle attuali non dovessero risultare sufficienti.

Uscite flessibili: lavori gravosi e comparto scuola in difficoltà

Se è vero che le nuove misure di flessibilità hanno rappresentato un importante segno di discontinuità rispetto al passato, risulta altrettanto vero che molte categorie di lavori gravosi rischiano di non poterne fruire benché possiedano i requisiti di legge. È quanto avviene a coloro che per diversi motivi non riescono ad ottenere la documentazione utile dal proprio datore di lavoro. Si pensi ai casi di fallimento o concordato, oppure alle cessioni di rami d'azienda. Insomma, le eventualità nelle quali la strada potrebbe farsi in salita sono numerose, mentre l'Inps (a parità di condizioni) è costretta a favorire in graduatoria chi ha presentato prima la domanda.

Anche dal comparto scuola emergono le proteste dei lavoratori, visto che al momento non risulta possibile lasciare il lavoro nel corso dell'anno scolastico. Con la conseguenza che ben è possibile immaginare sui tempi di invio delle pratiche.

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