I parametri di accesso all'APE sociale restano al centro del dibattito pubblico sulla mancanza di equità che si verrebbe a creare tra diverse categorie di lavoratori. Abbiamo già segnalato con un articolo di approfondimento la situazione dei lavoratori edili, che si trovano davanti a diverse complicazioni inerenti il periodo contributivo da certificare per poter accedere ad alcuni specifici profili di tutela. Sotto la lente d'ingrandimento vi sarebbe l'impossibilità di ottenere la documentazione necessaria dal datore di lavoro, ad esempio perché quest'ultimo ha nel frattempo cessato l'attività.

Sullo stesso piano si troverebbero anche gli artigiani e i lavoratori autonomi, che non possono accedere alla misura di welfare a seguito della chiusura della propria attività. Da notare poi che per l'eventuale fruizione della misura di prepensionamento pesa anche l'incognita del budget stanziato anno per anno, che potrebbe risultare insufficiente per accogliere tutte le domande dei lavoratori. Insomma, al momento non è chiaro quante persone riusciranno a completare l'iter di invio delle pratiche e nemmeno quante tra queste potranno effettivamente beneficiare del pensionamento anticipato. Gli ultimi dati rilasciati dall'Inps risalgono allo scorso 23 giugno e indicano 14505 richieste di certificazione per la sola APE sociale.

Pensioni anticipate e APE sociale: i limiti di cumulabilità con i redditi da lavoro

Altra questione da tenere presente è la cumulabilità dei redditi da lavoro per chi fa richiesta di pensionamento anticipato tramite l'APE sociale. Sarà infatti importante non superare una precisa fascia di reddito, che il legislatore ha stabilito in un tetto di 8mila euro per i lavoratori dipendenti e di 4800 euro per gli autonomi.

Si tratta di cifre che devono essere prese come riferimento al lordo sia delle imposte che dei contributi previdenziali. La questione appare non di poco conto, perché la legge prevede per chi supera teli soglie la revoca del beneficio, oltre al recupero delle mensilità già pagate per l'anno di riferimento. Per questo motivo, chi percepisce l'APE sociale e supera le soglie appena evidenziate, è tenuto ad effettuare una comunicazione entro cinque giorni lavorativi all'Inps.

Rimane comunque da considerare che per poter accedere all'APE il lavoratore dovrà aver cessato la propria attività dipendente o autonoma, pertanto il riferimento va a eventuali collaborazioni o attività intraprese successivamente alla maturazione del sussidio.

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