Nuovo capitolo sulla Riforma Pensioni, le novità riguardano il cumulo 'gratuito' per precoci e Quota 41. Nella parte dedicata dei decreti attuativi del presidente del Consiglio, il governo ha fatto chiarezza. I lavoratori potranno cumulare i contributi di varie casse previdenziali per raggiungere Quota 41 anni di contribuzione e richiedere la pensione anticipata. A oggi la possibilità di uscire con il cumulo 'gratuito' è concessa solo ai soggetti che vanno in pensione a 42 anni e 10 mesi per gli uomini o 41 le donne. Ufficialità in arrivo dopo la pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale.

Novità pensioni precoci: decreti attuativi e articolo 2

Il cumulo gratuito si estende anche ai Quota 41 che si apprestano a fare domanda entro il 15 luglio. In dettaglio, l’articolo 2 dei decreti attuativi concede il cumulo ai lavoratori in possesso dei requisiti per l’uscita anticipata. Sono inclusi i contributi versati in gestione separata, le casse previdenziali professionali, le assicurazioni previdenziali obbligatorie per invalidità, vecchiaia e autonomi. Da sottolineare che i periodi contributivi non devono essere coincidenti. Questo vuol dire che con due lavori contemporanei verranno calcolati i giorni effettivi di contribuzione.

Precoci novità: requisiti Quota 41 e speranza di vita

A partire da gennaio 2019 scatteranno costanti innalzamenti dei requisiti dovuti all’adeguamento della speranza di vita.

Ulteriori novità a riguardo ci saranno verso la fine dell’anno in corso. Spetta all’Inps il calcolo e l’attuazione delle modifiche che secondo le stime sarà inferiore al previsto. Infatti la speranza di vita negli ultimi tempi è diminuita. I canonici 4 o 5 mesi di scatto annuale dovrebbero essere ridotti a non più di tre. Inoltre dal 2019 l’adeguamento avverrà ogni tre anni e non più a cadenza annuale.

Pensioni precoci: uscita anticipata, disoccupati nel caos

Restano dei paletti alquanto strani che vanno contro l’apertura della finestra d’uscita. I caf sostengono che nei decreti sono stati esclusi i disoccupati per scadenza di contratto a tempo determinato. La questione è stata sollevata da un componente del gruppo ‘Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti’.

In effetti il provvedimento parla d’inclusione a favore dei Quota 41 che hanno terminato il periodo di Naspi da almeno tre mesi. Vedremo se il governo modificherà il decreto per questa parte di beneficiari.