Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, domenica 25 giugno 2017, riguardano una nuova iniziativa popolare promossa da alcuni sindacati aderenti alla Confsal che mira all'abrogazione della Legge Fornero. Parleremo, inoltre, del monito lanciato al Governo dall'ex ministro Cesare Damiano in merito alla fase 2 della riforma Pensioni e alla situazione riguardante il numero delle domande per l'ape Sociale e la Quota 41.

Pensioni, notizie oggi 25 giugno 2017: nuovo ddl per abrogazione Legge Fornero

E' in arrivo un nuovo disegno di legge di iniziativa popolare contro la Legge Fornero.

I promotori della nuova azione sono alcuni sindacati aderenti alla Confsal (Confederazione generale dei sindacati autonomi del lavoro). Attraverso un comunicato si rende noto che nelle prossime settimane verrà redatto il disegno di legge che mira a cambiare la tanto odiata riforma introdotta dal governo Monti. I sindacati sottolineano come la Legge Fornero abbia ingiustamente colpito il diritto all'accesso pensionistico dopo una vita di lavoro e di contributi versati e come la classe politica non abbia mai prestato ascolto né ai cittadini, né ai sindacati e non abbia mai voluto risolvere le evidenti criticità del meccanismo pensionistico italiano. La nuova iniziativa scenderà in piazza con l'obiettivo di raccogliere le 50mila firme necessarie ai sensi dell'articolo 71 della Costituzione italiana: obiettivo abrogazione legge Fornero e ritorno al vecchio sistema che prevedeva le quote.

Ultime notizie pensioni ad oggi 25 giugno 2017: Damiano appoggia richieste sindacali

Intanto, il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano dà ragione ai sindacati sulla necessità di avviare al più presto il confronto con il Governo per quanto concerne la fase 2 del confronto sulla riforma pensioni. L'ex ministro ha sottolineato anche la necessità di stanziare nuove risorse per l'Ape Social e la Quota 41, in quanto le domande, con tutta probabilità, saranno superiori alle previsioni e quindi c'è il rischio che diversi lavoratori possano rimanere esclusi dal beneficio dell'anticipo pensionistico.

Dunque, riprendere al più presto il dialogo Governo-sindacati, anche per cominciare a discutere in merito alla cosiddetta 'pensione contributiva di garanzia' che permetterebbe ai giovani di avere una pensione dignitosa. Un'altra questione che andrà chiarita al più presto è quella relativa al rischio dell'innalzamento dell'asticella riguardante l'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019: nonostante le smentite del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, occorrono maggiori garanzie da parte dell'esecutivo.

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