Il governo aveva stimato un tetto massimo di 60mila richieste per le domande di Ape, pensionamento anticipato, e della Quota 41, rivolta ai lavoratori precoci. Si apprende ad oggi che, nonostante il termine fissato per la richiesta sia il 15 luglio, le domande giunte siano il doppio di quelle previste. Le risorse finanziarie fissate nel bilancio 2017 sono troppe basse per riuscire ad accoglierle tutte e di conseguenza quasi il 50%, di coloro che hanno presentato regolamentare documentazione, non ne avrà diritto.

Servirebbero 2 miliardi di euro

L’INPS attesta che già i primi di luglio sono stati sommersi da 80.000 istanze.

Tra le regioni con il più alto tasso di richieste c’è la Lombardia seguita dal Veneto. Una documentazione che l’Istituto non si aspettava di dover smaltire e che ora sta valutando. La preoccupazione maggiore nasce dal problema che, con l’avvicinarsi della scadenza, fissata per il 15 luglio 2017, ci potrebbe essere un aumento dell’arrivo delle domande e di conseguenza un ritardo nelle risposte.

La verità è che per l’Ape la copertura finanziaria massima, fissata in 300 milioni di euro, è insufficiente e lo stesso problema è nato per la quota 41, diretta ai lavoratori precoci, di euro 360 milioni.

Si stima che, per riuscire ad accettare tutte le richieste pervenute, ci dovrebbe essere un budget di 2 miliardi di euro, cifra assolutamente impensabile per il bilancio del 2017.

Soluzione: le graduatorie

Al momento si aspetta la scadenza, ma si stanno prendendo già provvedimenti. I lavoratori che, nonostante abbiamo diritto alla pensione anticipata, rimarranno tagliati fuori, a causa delle scarse risorse economiche, si ritroveranno in una graduatoria stilata dall’INPS.

Entro il 15 ottobre 2017 verrà utilizzato il metodo di porre “gli scartati” in una graduatoria.

Le domande dei lavoratori tagliati fuori non verranno annullate, ma selezionate.

Il metodo sarà valutare in base all’età del richiedente e non alla data in cui è stata presentata la domanda. In poche parole chi si avvicina, per età alla pensione di vecchiaia, passerà avanti. In questo modo i primi in graduatoria si ritroveranno ad ottenere l’anticipo con il bilancio del 2018.

La conseguenza di questo metodo è che aumenteranno le domande dei lavoratori che avranno maturato i requisiti dopo il 15 luglio 2017.

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