La crisi economica ed occupazionale del nostro paese ha messo spesso a dura prova anche le imprese più solide ed economicamente affermate del mercato. I costi del lavoro in Italia infatti sono sempre più alti e questo, nella maggior parte dei casi, spinge le aziende a ridurre le spese dimezzando - oppure eliminando del tutto - le uscite di denaro destinate al personale e al settore delle risorse umane.

Le aziende che puntano allo sviluppo e garantiscono possibilità di carriera ai propri lavoratori sono ad oggi pochissime, e questo perchè o decidono di approfittare della situazione traendone il maggior vantaggio possibile (ma a discapito dei lavoratori) oppure perchè semplicemente non hanno le risorse economiche sufficienti da poter investire su sviluppo e formazione del capitale umano.

Una mancanza questa a cui oggi il Governo sta cercando di rimediare attraverso il piano industria 4.0 che, nella sua seconda fase di attuazione (e precisamente dopo la fine di questa estate), punta a costruire un nuovo schema di incentivi e agevolazioni, da far confluire tutte nella prossima legge di bilancio.

Punto cardine di tutto il progetto sarà in particolare il bonus fiscale destinato alla formazione e allo sviluppo delle risorse umane che, attraverso un credito di imposta per le spese legate alla digitalizzazione dei processi produttivi, riconoscerà asgravi in una misura pari al 50% e fino ad un massimo di 20 milioni di euro.

A beneficiare dello sgravio in questione saranno le aziende che hanno già investito in nuove tecnologie, quelle che hanno intenzione di investire - in futuro - sulla formazione dei propri lavoratori (poichè necessaria per la gestione di nuova strumentazione aziendale acquistata o in vista del successivo salto tecnologico) ed anche le Pmi che non hanno ancora avviato percorsi di digitalizzazione.

L'intero procedimento del piano industria 4.0 si concluderà però a settembre e, una volta accertata la copertura finanziaria, è molto probabile che lo stesso bonus sopra esposto non sarà l'unico incentivo varato a favore degli imprenditori italiani nel prossimo anno. Alla fine del mese il programma inoltre approderà anche sul tavolo del G7 Industria di Torino e, stando anche alle affermazioni fatte da Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico, la discussione di fatto aprirà la strada a numerose trattative sindacali, proprio per le ripercussioni economiche e sociali che potrebbe avere sull'intero sistema legate ai potenziali rischi di cancellazione o comunque di profonda trasformazione dei posti di Lavoro in seguito all’automazione digitale.