La crisi occupazionale italiana ha colpito soprattutto le nuove generazioni di lavoratori, giovani neolaureati o inoccupati senza esperienza che, allo stato attuale delle cose, a stento riescono ad inserirsi all'interno del mondo del lavoro. Le opportunità lavorative sono poche e, quando arrivano, non sempre garantiscono agli assunti un trattamento retributivo e previdenziale che tuteli a pieno la loro posizione. Le continue riforme e i continui provvedimenti legislativi volti a incentivare le assunzioni, inoltre, con gli anni si sono spesso rilevate fallimentari o, comunque, non sempre adatte a far fronte alla situazione.

Tra questi interventi va sicuramente annoverato il Programma Garanzia Giovani che, anche se spesso al centro di polemiche e discussioni accese, ha sicuramente coinvolto negli ultimi anni un numero complessivo di partecipanti notevole. Se da un lato è vero che spesso il sistema così come pensato si è prestato ad abusi di vario genere, tuttavia, è anche vero che diversi sono stati i risvolti positivi legati all'attuazione del programma.

I numeri

A luglio 2017 sono quasi un milione e 200mila i giovani registrati al portale nazionale Garanzia Giovani, di questi 963mila sono quelli presi in carico e 512mila invece quelli che sono stati destinatari di una delle misure finanziate dal programma. Un dato importantissimo che inoltre merita di essere preso in considerazione riguarda i soggetti che hanno concluso il periodo di tirocinio (in totale 306.507 giovani), di questi infatti il 60% ha avuto un rapporto di lavoro successivo, il 49% dei quali con lo stesso datore di lavoro.

Per questo motivo, tenendo conto dei buoni risultati raggiunti e dei meriti riconosciuti dall'Unione Europea all'Italia, a tre anni dal lancio il programma Garanzia Giovani viene oggi rifinanziato attraverso lo stanziamento di 1,3 miliardi di euro.

L'annuncio

A dare la notizia è stato lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che, nel corso di una riunione con i rappresentanti delle Regioni e delle organizzazioni sindacali, ha ribadito la volontà dello Stato di portare a termine -fino alla scadenza fissata nel 2020- il ciclo di programmazione dei fondi europei attraverso lo stanziamento di nuove risorse finanziarie.

Per sapere come e quando verranno usati questi stanziamenti fino al 2020 dunque non ci resta che aspettare nuove comunicazioni ufficiali. Se gli stessi andranno a finanziare nuovi incentivi o sgravi contributivi destinati ai giovani iscritti al programma o se invece serviranno al rilancio dei tirocini semestrali ancora non è stato specificato nulla.

Quello che infatti è stato annunciato (e poi confermato nel comunicato stampa del Ministero del lavoro del 20 luglio 2017) è che il rifinanziamento punterà al "consolidamento dell'esperienza accumulata correggendo le problematiche emerse" dal monitoraggio attento e continuo avvenuto in questi anni. L'obiettivo primario è perciò quello del miglioramento del sistema nel suo insieme.