In Italia, come in ogni paese sottoposto a vincoli fiscali, non è possibile lavorare in maniera "non visibile" per lo Stato. Il lavoro nero è un fenomeno da contrastare e per questo negli anni scorsi sono stati introdotti i cosiddetti voucher. Nelle scorse settimane la norma è stata cambiata ed è stata introdotta una formula che permette di regolamentare le piccole prestazioni occasionali che potevano essere riconducibili, ad esempio, ad attività di baby sitter, a piccoli lavori domestici, a pulizie, a badanti o ad attività di assistenza a persone che devono fare i conti con qualche tipo di disabilità.

Soluzione per le famiglie

Si tratta di strumenti che permettono alle famiglie di regolamentare l'attività che le persone svolgono all'interno del proprio tetto e per questo suscitano l'attenzione di tantissime persone. Non si chiameranno, dunque, più voucher, ma saranno identificati, non a caso, con la dicitura "libretto famiglia". Attraverso questo si potranno continuare a garantire remunerazioni a quanti, in maniera occasionale, offrono un servizio che può essere identificato in attività oscillanti tra delle lezioni private da impartire ai piccoli di casa da parte del beneficiario del compenso economico al più piccolo dei lavori domestici. Sbaglia, però, chi crede che si possa pagare la colf attraverso il Libretto famiglia, dato che una persona che, ad esempio, un paio di giorni alle settimane si occupa dei servizi domestici non può essere inglobato all'interno dei lavoratori che offrono prestazioni occasionali.

Si tratterebbe di un lavoratore subordinato vero e proprio, che andrebbe disciplinato da un accordo retributivo vincolato da altre norme.

Altre regole

Chi utilizza il Libretto famiglia non potrà beneficiare di esso per pagare una persona che abbia già stipulato con l'utilizzatore un un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa negli ultimi sei mesi.

I vecchi voucher erano facilmente reperibili, adesso non sarà più necessario andare ad acquisire i moduli dato che il Libretto Famiglia prevede che l'intera procedura avvenga on line, su un sito facilmente raggiungibile digitando le giuste chiavi di ricerca nei più comuni motori di ricerca. Il compenso massimo che ciascun lavoratore può riscuotere è di 5000 euro, con un massimo di 2500 euro per un solo committente. Al tempo stesso ciascun utilizzatore del Libretto Famiglia potrà pagare prestazioni per un massimale di 5000 euro.