Dopo l'entrata in vigore dell'Ape Sociale e del meccanismo di Quota 41 per i lavoratori precoci e, infine del parere espresso dal Consiglio di Stato per quanto riguarda l'Ape volontario qualcosa sembra muoversi anche per le lavoratrici rimasti penalizzati dall'introduzione delle rigide norme dettate dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Poletti convoca il confronto per il 31 luglio

Nei giorni scorsi il Ministro Giuliano Poletti avrebbe convocato il prossimo incontro previsto per giovedì 31 luglio dove siederanno il Governo Gentiloni e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil.

Scopo principale del vertice, è la discussione delle prossime misure da affrontare a margine dell'avvio della cosiddetta Fase 2 dell'accordo stipulato a Palazzo Chigi lo scorso autunno.

Tra gli argomenti che verranno toccati nella Fase 2 anche, il cosiddetto ape donna, una sorta di anticipo pensionistico studiato appositamente per le lavoratrici di sesso femminile. Il Governo Gentiloni, infatti, non è riuscito a dare ancora una risposta su una proroga del regime sperimentale donna oltre il 31 dicembre 2018 nonostante l'emendamento presentato dall'onorevole di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto che chiedeva la proroga al fine di dare la possibilità alle lavoratrici di congedarsi dall'attività lavorativa a partire dai 57 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi.

Una proposta che non è piaciuta tanto visto che nel caso in cui le lavoratrici avessero accettato il pensionamento attraverso l'Opzione Donna dovevano accettare anche il ricalcolo contributivo dell'assegno previdenziale che poteva apparire non poco penalizzante.

Armiliato chiede l'introduzione dell'Ape donna

Intanto, la rappresentante del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato continua la sua battaglia affinché l'esecutivo torni ad occuparsi seriamente sul grave problema riscontrato dalle lavoratrici.

Difatti, la nuova proposta consiste in un meccanismo di pensionamento anticipato simile all'Ape Sociale ma che assicurerebbe il diritto a pensione a migliaia di lavoratrici rimaste penalizzate dalle precedenti norme pensionistiche. Come riportato sul post pubblicato sui Social, infatti, la Armiliato avrebbe ribadito: "Per quanto riguarda la questione femminile, io sono per trovare nuovi strumenti che diano risposte a questa platea: dai requisiti agevolati per l'Ape Sociale a un'Ape Donna speciale designata su misura". Resterà solo da attendere la risposta del Governo Gentiloni in merito ad una parentesi da riaprire sull'argomento.