"Il governo, oltre a ridurre di molto la platea dei lavoratori edili che potrebbero accedere all'Ape Social e alla Quota 41, prevede modalità di presentazione delle domande molto complesse tese a scoraggiare la presentazione delle stesse": ecco le recenti richieste da parte dei sindacati che sono alle prese con la loro battaglia per ampliare le platee dei beneficiari e, in particolar modo, per eliminare le restrizioni imposte dalla Legge di Stabilità 2017 per i lavoratori appartenenti al settore edile.

Edili penalizzati dall'Ape Sociale

Come riportato da Pensioni Oggi, infatti il segretario generale di Fillea-Cgil Alessandro Genovesi sarebbe tornato sull'argomento pensioni al fine di chiedere all'esecutivo l'eliminazione dei paletti restrittivi introdotti con la nuova Legge di Bilancio che hanno penalizzato i lavoratori del comparto edile.

Difatti, per acceder all'Ape Sociale occorrerebbero almeno 63 anni di età anagrafica accompagnati dai 30 anni di contributi effettivamente versati; requisiti che sarebbero difficili da raggiungere vista la discontinuità dell'attività lavorativa di questa categoria; pertanto, per loro sarà più complicato produrre la documentazione necessaria da allegare alla richiesta di pensionamento anticipato.

Genovesi chiede la revisione dei requisiti

Per questo motivo per i sindacati sarebbe necessaria la revisione dei requisiti per l'accesso alle due misure previdenziali con lo scopo di modificare anche le circolari rese note nei giorni scorsi dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

"In questi anni di crisi sono sparite il 40 % delle ditte edili e come se non bastasse, per gli edili ci sono ulteriori complicazioni", spiegano le sigle confederali con la speranza di ricavare almeno una risposta esaustiva da parte del Premier Gentiloni.

Intanto, non si è ancora conclusa la battaglia relativa all'estensione della platea dei beneficiari per l'accesso al meccanismo di Quota 41, un altro paletto imposto che ha penalizzato la maggior parte dei lavoratori precoci che nonostante abbiano versato più di 40 anni di contributi, non avranno la possibilità di anticipare l'uscita a causa della parzialità introdotta dalla nuova Legge di Bilancio. Di certo, le tre sigle confederali saranno pronti ad aprire una nuova parentesi anche su questo fronte con lo scopo di trovare una soluzione concreta in breve tempo.