A dispetto di quello che si potrebbe pensare, nulla è ancora perduto per i Millenials, vale a dire la generazione del nuovo millennio che comprendere le persone nate dalla fine degli anni 80 fino al 2000. Infatti sul tema delle Pensioni, oramai da diverso tempo si sono diffuse notizie contrastanti e a tratti negative sul futuro dei giovani, anche con un lavoro stabile. È di ieri, invece, la notizia che una pensione, seppur dall’importo piccolo, ci potrebbe essere per la nuova generazione di cui abbiamo parlato pocanzi. Ovviamente per adesso l’unica certezza per i ragazzi tra i venti e trenta anni che stanno cominciando a lavorare in questo periodo, è che i requisiti minimi per acquisire la pensione saranno raggiunti non prima dei settant’anni.

Come tutti sappiamo ciò è dovuto alla riforma Fornero che ha allungato la scadenza del lavoro con un conseguente incremento delle aspettative di vita degli italiani. Ma una speranza c’è ancora, in quanto nella sede del Pd si è riunita una commissione speciale per escogitare una sorta di via di fuga per i Millenials. A tal proposito le persone che rientrano in questa generazione, da ieri possono puntare ad un assegno mensile che si aggira tra i 650 e i 1000 euro dopo soli venti anni di lavoro.

Ecco le ultime novità sulle pensioni riguardanti i giovani

Ovviamente tale “riforma” è solo un piccolo passo che va ad arginare l’emergenza in cui versa il nostro paese, soprattutto a causa della mancanza di un futuro certo per i Millenials.

Tra l’altro questo passo in avanti riguarda esclusivamente quei pochi giovani che un lavoro stabile lo hanno già trovato. A promuovere una svolta in tal senso è stato il giovane consigliere Cgil, Stefano Petrarca il quale ha pensato di promuovere anche l’introduzione delle nuove generazioni nel sistema contributivo suddetto.

In particolare si parte da un minimo previdenziale pari a 650 euro per coloro che lavorano da venti anni e che quindi ha alle spalle venti anni di contributi. Ma tale somma può crescere fino a trenta euro al mese per ogni anno in più sino ad una somma massima che si aggira intorno ai mille euro. Un secondo passo da compiere è quello di “cambiare i parametri” fra l’uscita all’importo.

Inoltre sarebbe anche utile pensare, tramite l’Ape sociale, ad un sistema di redditi ponte, quello volontario e una previdenza integrativa. Solo in questo modo può essere arginato il problema relativo all’aumento dell’età pensionabile.