Le ultime novità sulle Pensioni flessibili ad oggi 24 luglio riprendono le preoccupazioni dei lavoratori in merito alle difficoltà di accedere alle nuove misure previste in LdB2017. Si parte dall'APE sociale e dal comparto scolastico, con i dati rilasciati dall'Anief in merito al "flop annunciato" rispetto alle adesioni delle maestre d'infanzia. Come sapranno i nostri lettori più assidui, si tratta solo dell'ultima rivendicazione da parte degli operatori del comparto, visto che di fatto anche molti operatori delle scuole di ordine superiore sono rimasti tagliati fuori per via della mancata coincidenza tra le date di inoltro delle domande previste nei decreti ed il calendario scolastico.

Un altro punto di domanda riguarderebbe invece l'APE volontaria. Il provvedimento risulterebbe di difficile accesso per coloro che si troveranno ad avere futuri assegni Inps di basso importo, ma la vicenda appare in sostanziale contrapposizione con la scelta del legislatore di consentire il prepensionamento con appena 20 anni di contribuzione. Vediamo insieme perché la questione potrebbe di fatto tagliare fuori molti lavoratori dalla misura nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate e APE sociale: il flop di richieste da parte delle maestre d'asilo

Le richieste di pensionamento tramite anticipo agevolato da parte delle maestre della scuola d'infanzia sono da considerarsi un flop: lo afferma l'Anief, spiegando in un nuovo comunicato che "verosimilmente, ad avere aderito all’Ape Social, in questa prima tornata, saranno stati alcuni centinaia di maestri, al massimo nell’ordine di un migliaio".

Tra i motivi delle mancate adesioni vi sarebbe la prospettiva di vanificare l'ultimo scatto di anzianità, ma anche il limite fissato dal legislatore a 1500 euro per il corrispettivo mensile erogato durante il triennio del prestito, oltre ai costi da rimborsare nel ventennio successivo all'adesione. Marcello Pacifico, Presidente Anief, ha quindi rimarcato che "a conti fatti, l’operazione si sta anche rivelando poco appetibile.

Inoltre, di base, avere deciso di concedere l’Ape Social solo ad una parte dei docenti è stato discriminante: perché è tutto il corpo insegnante italiano ad elevato rischio di burnout".

APE volontaria: rischio di esclusione per chi matura assegni bassi

Anche l'altro provvedimento pensato per garantire criteri di uscita meno stringenti, ovvero l'APE volontaria, potrebbe scontrarsi contro i parametri di base stabiliti dal legislatore.

Se è vero che la misura potrà essere richiesta già a partire dai 63 anni di età e 20 anni di versamenti, la soglia dell'assegno ad almeno 1,4 volte il minimo Inps (circa 702 € mensili) rischia di tagliare fuori molti potenziali aderenti. Il criterio è stato stabilito per assicurarsi che il richiedente non rasenti la povertà una volta in pensione, ma di fatto così facendo si rischia di penalizzare proprio quei soggetti che avrebbero maggiore necessità di un intervento di sostegno. Sulla questione si sono già registrate le prime rivendicazioni dai sindacati, ma allo stato attuale i lavoratori dovranno scontrarsi contro il parametro, con la conseguenza che molti potrebbero dover attendere ulteriormente prima di poter maturare l'accesso all'Inps.

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