Arrivano le prime dichiarazioni ufficiali dopo l'incontro di ieri sulla fase 2 della riforma Pensioni. Incontro positivo per Annamaria Furlan, leader della Cisl, così come per Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, che hanno confermato come ci sia stata da parte del governo la volontà di discutere su tutti i punti in agenda previsti alla vigilia del confronto. Al termine del confronto, è stata delineata una sorta di road-map, che include quelli che saranno gli incontri delle prossime settimane. In totale, sono previsti altri 5 tavoli di lavoro, il primo a fine agosto, i restanti tra settembre e ottobre, prima della discussione in Parlamento della prossima legge di Stabilità per il 2018.

Blocco aspettativa di vita, le ipotesi in campo

Il governo, nella figura del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha confermato ai sindacati la volontà di trattare anche sul tema dell'aspettativa di vita, con i sindacati che chiedono una revisione strutturale del meccanismo di adeguamento automatico dell'età pensionabile legato alla speranza di vita, per il quale si rischia il posticipo della pensione di vecchiaia a 67 anni a partire dal 2019, qualora venissero confermate ad ottobre le stime di crescita dell'AdV da parte dell'Istat.

Secondo la ricostruzione del Sole 24 Ore, esisterebbe però un paletto ben definito: il rinvio dell'aspettativa di vita sarebbe concesso ai soli lavoratori impegnati nelle attività più usuranti.

O meglio, la priorità spetterebbe a quest'ultimi, mentre per le altre categorie di lavoratori resta il punto interrogativo. Dalle indiscrezioni che filtrano dopo il tavolo di confronto di ieri, sembra trasparire una certa sfiducia da parte della Cgil, soprattutto nelle parole della Camusso, la quale in conferenza stampa ha dichiarato di non aver ricevuto rassicurazioni in tal senso da parte dell'esecutivo.

Pensioni giovani, primo tavolo a fine agosto

Sempre nella giornata di ieri si è avuta la conferma che il primo dei 5 tavoli di confronto in programma tra governo e sigle sindacali avrà come argomento principale la previdenza dei giovani. Negli ultimi giorni si è tanto parlato della ipotesi messa in campo dal Pd su una pensione di garanzia da 650 euro, con un minimo di 20 anni di contributi.

Per ogni anno di lavoro in più a tale importo andrebbero poi sommati 30 euro aggiuntivi. Facendo due calcoli, i giovani arriverebbero ad avere una pensione di garanzia di 950 euro maturando 30 anni di contributi.

La data del primo e secondo tavolo di lavoro è fissata per il 30 agosto. Oltre che sulle pensioni dei giovani si discuterà anche sul tema della pensione integrativa. Nel secondo tavolo di confronto ci si concentrerà sull'adeguamento dell'età pensionabile e sul cosiddetto tagliando dell'Ape social. Governo e sindacati si incontreranno nuovamente il giorno seguente, giovedì 31 agosto, quando la discussione verterà sulla governance dell'Inps, gli ammortizzatori per i giovani e politiche passive. Infine l'ultimo incontro è previsto per la giornata del 7 settembre, quando ci si siederà al tavolo per discutere della rivalutazione delle pensioni.