Le parole di Tito Boeri per la presentazione della Relazione Annuale hanno dato il via ad un'accesa discussione politica. Oltre alle dichiarazioni sull'indispensabilità degli immigrati per far restare in piedi il sistema di protezione sociale, il presidente dell'Inps si è detto contrario al blocco degli automatismi dell'età pensionabile dal 2019, primo termine utile per poter cambiare le "regole del gioco". È innegabile come ogni volta che il professore della Bocconi interviene sul tema Pensioni lo fa in modo diretto, schietto, senza guardare in faccia a nessuno, attirando su di sé critiche e polemiche.

Damiano contro Boeri

Uno dei primi a rispondere alla Relazione Annuale dell'Inps è Cesare Damiano, che nel tempo ha dimostrato di avere spesso posizioni differenti rispetto a Boeri. L'attuale presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati ha ribadito la sua contrarietà a quanto affermato dal numero uno dell'Inps in merito alla cosiddetta AdV, sostenendo che si batterà con i suoi colleghi di Commissione affinché venga bloccato l'adeguamento all'aspettativa di vita per la pensione di vecchiaia. Il vice presidente della Commissione presieduta da Damiano, Walter Rizzetto, in un recente question time a Montecitorio ha chiesto direttamente l'abolizione del meccanismo, interrogando il ministro Poletti su quale fosse il progetto del Governo Gentiloni in merito a questo aspetto.

Il ministro del Lavoro, nel rispondere, ha sottolineato come una discussione a riguardo potrà essere fatta soltanto quando saranno resi pubblici i nuovi dati Istat, che si conosceranno non prima del prossimo autunno. L'attesa, dunque, prosegue, anche se l'ultimo intervento di Boeri potrebbe di fatto dare un'accelerata importante all'intero processo.

Confronto Governo - sindacati al ministero del Lavoro

Ieri è iniziata ufficialmente la discussione sulla fase 2 della riforma pensioni tra Governo e sigle sindacali. Presenti sotto la sede del Ministero del Lavoro anche i lavoratori precoci, per non far diminuire l'attenzione mediatica sulla quota 41 per tutti, nonostante quest'ultima tematica non sia al centro del tavolo di confronto.

Le prime dichiarazioni al termine dell'incontro di ieri arrivano dal segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, il quale ha affermato come si sia trattato di un primo confronto interlocutorio, confidando che nei successivi l'esecutivo inizi a "scoprire le carte".

Ghiselli ha ribadito che il suo sindacato, insieme a Cisl e Uil, ha riformulato le proposte previdenziali coerentemente con il verbale sottoscritto insieme al Governo nell'autunno scorso, quando nella carica di premier figurava ancora l'attuale segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Sempre Ghiselli ha infine rivelato che l'incontro è stato importante per alcuni chiarimenti sull'Ape sociale, in merito alla posizione dei lavoratori edili e quelli che hanno il contratto a termine, auspicando che possano essere "tradotti in disposizioni concrete" al più presto.