Le ultimissime novità al 20/7/2017 sulle Pensioni anticipate, in particolare sui precoci e sulle donne giungono dall'ultimo intervento dell'onorevole Sacconi. Il Presidente della Commissione Lavoro al Senato scagliandosi contro il Pd che insiste, a suo dire, a dividere i cittadini dinanzi alla rigidità dell’impianto previdenziale prodotto dalla riforma Fornero, salva solo le donne, uniche meritevoli di tutele speciali. Per tutti gli altri vi dovrebbero essere, si intuisce tra le righe, norme comuni, in caso contrario alcuni lavoratori riuscirebbero ad essere avvantaggiati rispetto ad altri, la spesa dello stato continuerebbe a crescere per il comparto previdenziale e le ingiustizie non sarebbero comunque risolte, anzi.

Le sue parole al 20 luglio 2017.

Pensioni anticipate, solo le donne meritano tutela

I lavoratori precoci non prenderanno certo bene le ultime affermazioni esternate da Maurizio Sacconi attraverso la rubrica 'Ve lo dico alle Sei' all'interno del sito "Amici di Marco Biagi". Il Presidente della Commissione Lavoro al Senato, infatti, parlando delle ultime operazioni messe in campo per cambiare la Riforma Fornero, ha fatto presente che molte proposte del Pd, poi accolte, non hanno fatto altro che generare ulteriori sottocategorie e altre ineguaglianze sociali. "Il PD insiste a dividere i cittadini" ha detto convinto Sacconi. La frase che certamente farà discutere è quella pronunciata dopo, ove i lavoratori precoci, che hanno già alle spalle 41 anni di contributi versati, sono stati paragonati ai giornalisti ed ai bancari.

L'onorevole non ha infatti distinto nemmeno loro ed ha fatto come si dice di 'tutta l'erba un fascio ', asserendo, parafrasiamo le sue parole, che dopo 8 salvaguardie, norme speciali per i precoci, giornalisti bancari, personale di volo e APE gratuita per le pensioni fino a 1.500 euro lorde, si sono già spesi bene 20 miliardi di euro in 4 anni.

Contrario anche alla proposta del Prof. Nannicini di optare per una diversa età di pensione in correlazione alle diverse aspettative di vita che variano in base alle mansioni svolte.

Pensioni, ok rimodulazione Adv e 'sconti' per donne

Per Sacconi non avrebbe senso fare distinzioni in quanto nessuno svolge la stessa mansione, seppur gravosa, per l'intera vita lavorativa.

Favorevole, invece, con Damiano alla rimodulazione dell'Adv visto che nel 2015 le stime Istat parlano di una diminuzione dell'aspettativa di vita che dunque non dovrebbe influire al rialzo sull'età della pensione. Un ulteriore tutela e dunque differenza giustificabile in campo previdenziale la meritano le donne che svolgendo il ruolo di care giver hanno spesso avuto percorsi lavorativi discontinui e non possono accedere alla pensione di anzianità contributiva. Negli ultimi tempi si è parlato di una specie di Ape Social donna che sconti però di una parte i contributi necessari richiesti dall'Ape sociale classica al fine di premiare il lavoro di cura svolto dalle donne in famiglia. Di parere differente le iscritte al gruppo 'proroga opzione donna al 2018' che ambiscono invece alla prosecuzione della legge 243/2004, che ha permesso a molte donne, ed essendo un diritto cristallizzato, permetterà ad altre ancora, di uscire con 35 anni di contributi e 57/58 anni di età a seconda se dipendenti o autonome.

Cosa riserverà alle lavoratrici la legge di bilancio 2018 è presto per dirlo, ma ci pare di capire che siano comunque tutti favorevoli a tenere in considerazione il lavoro di cura svolto dalle donne, al fine di tutelarle anche a livello previdenziale.