Diminuire le penalità per i giovani e le donne: sono questi i principali obiettivi della fase due della riforma Pensioni, secondo quanto sottolineato ieri, intervenendo nel corso di un seminario promosso dal Partito democratico, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Sulla questione previdenziale è intervenuto oggi anche l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini oggi nella segreteria del Pd di Matteo Renzi.

Pensioni, Poletti: meno penalizzazione per donne e giovani

Il boom di richieste di pensionamento con le formule della Quota 41 precoci e dell'Anticipo pensionistico sociale che fanno parte della prima fase della riforma pensioni, indicano come le lavoratrici abbiano ancora più difficoltà a "raggiungere - ha spiegato il ministro - trenta o trentasei anni di contributi".

Oltre che delle donne Poletti si è soffermato ieri anche sui giovani. Un tema importante, secondo il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, è quello dei "giovani con carriere discontinue", per i quali l'esecutivo si impegna a "trovare uno strumento - ha sottolineato Poletti - che possiamo chiamare pensione di garanzia o come vogliamo". La pensione minima garantita, per dirla in altri termini, è uno dei capitoli fondamentali della seconda parte di riforma pensioni che dovrebbe a questo punto modificare la legge Fornero.

Il ministro: 'Lavoro temporaneo costi di più favore ai giovani'

Non solo l'ipotesi del minimo previdenziale di garanzia ma anche lavoro per le nuove generazioni. "Bisogna sostenere - ha proseguito il ministro del Lavoro nel corso dell'intervento nella sede del Pd a Roma - l'occupazione dei giovani anche - ha sottolineato Poletti - attraverso un intervento che nel tempo garantisca una diversità di costo - ha spiegato - tra il lavoro stabile e quello temporaneo".

Tra gli effetti più devastanti della legge Fornero quello di aver chiuso le porte dei giovani al mondo del lavoro e di aver costretto ultrasessantenni a continuare a lavorare senza differenze di considerazione per diverse tipologie del lavoro. Mentre i lavori non sono tutti uguali e quindi i lavoratori dovrebbero poter andare in pensione anche in base alle mansioni svolte, come hanno ribadito in questi giorni i sindacati sollecitando il blocco dell'aumento dell'età pensionabile.

Nannicini (Pd): 'Non ritrovarci in emergenza tra 20 o 30 anni'

Sulla questione previdenziale si fa sentire anche la voce dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini che ha già coordinato il tavolo di confronto sulla fase uno della riforma pensioni che comincia a dare i suoi frutti anche se si registrano continui rinvii per l'attivazione dell'Anticipo pensionistico volontario.

"Non dobbiamo ritrovarci - ha detto Nannicini sulle pensioni per i giovani - nell'emergenza tra venti o trenta anni, ma aggredire - ha spiegato ai microfoni del Gr1 l'economista componente della segretaria del Pd - subito il problema con un sistema di welfare che dia certezza delle aspettative pensionistiche".