Le ultime novità sul fronte Pensioni hanno come punto di riferimento oggi il prossimo tavolo di confronto sulla fase 2 della riforma previdenziale tra governo e sindacati, previsto per questo giovedì. Cesare Damiano, in una nota apparsa sul proprio sito ufficiale, ha anticipato quelli che saranno i temi di discussione principali: dalla pensione di garanzia dei giovani al riconoscimento dei lavori di cura prestati dalle lavoratrici, fino alla revisione del meccanismo dell'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita. Temi caldi, in un clima che si sta facendo rovente man mano che ci si avvicina alla pausa estiva.

Pensione giovani, le proposte già in campo

E' noto da settembre dello scorso anno che la fase 2 della riforma pensionistica avrebbe avuto al centro della discussione tra l'esecutivo e i leader dei sindacati la pensione contributiva di garanzia, pensata appositamente per i giovani e le future generazioni, che si trovano a dover affrontare una carriera lavorativa molto diversa rispetto a quella avuta dai genitori oppure dagli stessi fratelli più grandi. Una delle prime proposte dettagliate in merito alla pensione dei giovani è arrivata da Tommaso Nannicini (Pd), che ha dato le cifre esatte (650 euro ndr) corrispondenti alla contribuzione minima richiesta, ovvero 20 anni di contributi. Dichiarazioni rispetto alle quali il professore della Bocconi ha fatto una parziale retromarcia, sottolineando come l'importo detto fosse soltanto un esempio e nulla più.

Resta ora da capire se il governo e le sigle sindacali si ritroveranno concordi nell'ipotesi rilanciata dal Partito democratico oppure si andrà in un'altra direzione, con l'obiettivo che rimane comunque quello di salvaguardare, a livello previdenziali, i lavoratori che appartengono alle nuove generazioni.

Aspettativa di vita e lavori di cura, cosa aspettarci

Gli altri due argomenti di discussione durante l'incontro di giovedì sulla fase 2 della riforma delle pensioni saranno la speranza di vita e i lavori di cura delle donne. Sul primo tema si è discusso molto nelle ultime settimane. Lo stesso Cesare Damiano, insieme a Maurizio Sacconi, hanno lanciato una proposta bipartisan, sottolineando la necessità di un rinvio strutturale dell'aspettativa di vita, idea subito bocciata da parte del presidente dell'Inps Tito Boeri, che ha parlato di costi esorbitanti in previsione del blocco della misura, salvo poi ricevere la contro-replica da parte del presidente della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

Per quanto riguarda invece il riconoscimento dei lavori di cura prestati dalle donne, ai fini previdenziali, l'ultima proposta in campo è quella di 3 anni di sconto sugli anni contributivi, una sorta di Ape donna, tanto criticata dalle appartenenti al gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018" di Giulia Molinaro e Vania Barboni, che spingono invece per la proroga di OD al 2018.

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