Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, martedì 25 luglio 2017, sono relative all'allarme lanciato dalla Ragioneria dello Stato in merito al rapporto tra spesa pensionistica e Pil, come previsione a lungo termine. Parleremo, inoltre, del parere del Consiglio di Stato sull'ape volontaria in relazione alla domanda presentata da soggetti morosi.

Pensioni, notizie oggi 25 luglio 2017: RdS, spesa cresce sul PIL, a rischio effetti riforma Fornero

Non bastavano le polemiche scatenatesi nelle ultime settimane in merito al temuto innalzamento dell'età pensionabile (a 67 anni dal 2019).

La Ragioneria dello Stato, infatti, ha lanciato un nuovo allarme in merito all'entità della spesa pensionistica sostenuta nel nostro Paese: infatti, il rapporto fra la spesa pensionistica e il Pil (Prodotto Interno Lordo) sarebbe significativamente superiore per l'intero periodo di previsione, che arriva sino al 2070, con un apice che verrà toccato tra circa vent'anni. Cosa significa tutto ciò? Che i tanto declamati effetti della Legge Fornero, dal punto di vista dei risparmi, risulteranno, in pratica, del tutto vanificati.

Un nuovo aspetto, questo del peso della spesa pensionistica sul Pil, che non potrà essere trascurato domani, giovedì 27 luglio, in occasione del nuovo confronto Governo-sindacati per la fase 2 della riforma Pensioni: infatti, se le previsioni della Ragioneria dello Stato dovessero concretizzarsi, si andrebbe incontro ad un peggioramento, in termini di sostenibilità delle finanze pubbliche, che andrà a vanificare gli obiettivi inseguiti con la riforma pensionistica.

Ultime notizie pensioni ad oggi 25 luglio 2017: Ape volontaria, niente anticipo ai morosi

Per quanto concerne, invece, l'Ape volontaria, in arrivo (a quanto sembra) a settembre, questa potrebbe essere negata ai cattivi pagatori, ovvero a tutti coloro che si trovano, a proprio carico, dei debiti scaduti da oltre 3 mesi (e non estinti) con banche ed altri operatori finanziari.

E' il Consiglio di Stato a suggerire questo provvedimento, specificando come il richiedente dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità (ex articolo 76 del Dpr 445/2000) di non avere debiti pendenti, scaduti e non pagati da oltre 90 giorni, pena mancata accettazione della proposta di contratto di finanziamento: viene specificato, comunque, che i debiti si debbano riferire ai soli operatori finanziari, escludendo ogni rilevanza ai debiti verso fornitori diversi che, altrimenti, finirebbero per assorbire qualunque ipotesi.

Vi ricordiamo che potete rimanere aggiornati quotidianamente con le ultime notizie relative alla riforma pensioni, cliccando il tasto Segui posizionato accanto alla firma dell'articolo.