Il Governo Gentiloni starebbe pensando a un nuovo meccanismo studiato appositamente per le lavoratrici di sesso femminile al fine di agevolare loro l'uscita dall'attività lavorativa. A dare la conferma è stato il tavolo di confronto tenutosi lo scorso 4 luglio fra l'esecutivo e le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil, in vista della riapertura della cosiddetta Fase 2.

Nessuna risposta all'emendamento di Rizzetto

Nonostante le varie proposte e gli emendamenti presentati dalle forze politiche in merito alla proroga del regime sperimentale donna il Premier non è riuscito a dare una risposta esaustiva.

Di fondamentale importanza è stato anche l'emendamento presentato dal deputato di Fratelli D'Italia Walter Rizzetto depositato alcuni mesi fa in Commissione Lavoro alla Camera. Un'emendamento che è passato inosservato visto che non si ha tuttora nessuna notizia in merito ad una proroga dell'Opzione Donna oltre il 31 dicembre 2018 che darebbe la possibilità alle lavoratrici di anticipare l'uscita a partire dai 57 anni di età anagrafica previo versamento di almeno 35 anni di contributi a condizione di accettare il ricalcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo.

Il Governo studia una nuova ipotesi

A nulla sono servite finora le continue proteste anche da parte del Comitato Opzione Donna Social guidato da Orietta Armiliato anche se, come riportato dall'agenzia di stampa Ansa qualcosa sembra muoversi: il Governo Gentiloni, infatti, sembrerebbe intenzionato a riprendere la delicata questione delle lavoratrici aprendo una parentesi sul riconoscimento dei lavori di cura ai fini previdenziali.

Inoltre, l'esecutivo starebbe studiando un meccanismo che possa riconoscere degli sconti contributivi alle lavoratrici per periodi goduti per assistenza o maternità. Si tratta di una sorta di Ape Social studiato appositamente per le donne al fine di ristabilire le parità di genere sul fronte previdenziale. Pertanto, per usufruire del meccanismo una lavoratrice dovrebbe essere in possesso di almeno 63 anni di età anagrafica accompagnati dai 30 anni di contributi effettivamente versati.

Tuttavia, si tratterebbe soltanto di un'ipotesi bensì si attende ancora l'avvio della Fase 2 che dovrebbe riaprire molti casi irrisolti dopo l'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità.

Difatti, si dovrà attendere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto inerente all'Ape volontario che chiuderebbe definitivamente la Fase 1 e permetterebbe la riapertura della seconda fase sulla previdenza.