Un'operazione trasparenza sulla previdenza mentre è in corso il confronto tra governo e sindacati sulla fase due della riforma Pensioni che dovrebbe in qualche modo modificare la legge Fornero e introdurre nuove misure per giovani e donne, secondo quanto annunciato dal governo. A proporre l'operazione trasparenza, in parte già avviata dall'Istituto nazionale per la previdenza sociale presieduto da Tito Boeri, è stato ieri un autorevole esponente dell'esecutivo che si è schierato contro la proposta del ricalcolo contributivo delle pensioni elargite con il sistema di calcolo retributivo.

Pensioni, intervento del ministro dello Sviluppo economico

"Un disastro - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda - pensare di dire ai pensionati che hanno ottenuto pensioni con sistema retributivo che le si ricalcola con il contributivo", ha sottolineato ieri sera l'esponente del Governo Gentiloni intervenendo a "Capalbio Libri" bocciando una delle proposte che circolano negli ultimi giorni nell'ambito del dibattito politico, economico e sindacale sulla questione previdenziale. Quindi non a un ricalcolo delle pensioni fatto in questo modo, come viene proposto da più parti. Dalle parti del governo sembra lontana questa ipotesi. "Sulle pensioni - ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico secondo quanto riporta l'Agi - serve un'operazione trasparenza".

Secondo Calenda occorre "vedere i dati e - ha evidenziato - l'impatto sulla vita delle persone".

Calenda: no al ricalcolo contributivo delle pensioni in essere

Non mancano le autocritiche. Un'operazione trasparente e di valutazione dei dati si sarebbe dovuta fare, secondo il ministro, già con il bonus da 80 euro destinato, in linea generale, ai lavoratori dipendenti con uno stipendio mensile inferiore a 1.500 euro.

Molti sono stati i dipendenti che lo hanno dovuto restituire indietro integralmente in un'unica soluzione dopo aver percepito mensilmente il bonus Irpef da 80 euro. Bisogna lavorare con i dati alla mano e incrociarli con l'impatto reale sulla vita delle persone anche per le pensioni "come si doveva fare - ha detto Calenda - sugli 80 euro e non è stato fatto".

Dunque dichiarazioni di autocritiche che riconoscono gli errori del Governo Renzi sul bonus da 80 euro, errori che si augura non vengano ripetuti del Governo Gentiloni nel quadro degli interventi di riforma delle pensioni.