Difficoltà di compilazione, problemi tecnici, sistema in tilt e così via, sono alla base di innumerevoli segnalazioni da parte di aspiranti docenti che hanno inviato il modello di inserimento in graduatoria entro lo scorso 24 giugno. Per completare la procedura di inserimento e aggiornamento delle graduatorie entro il 25 luglio, questi stessi aspiranti insegnanti, sono tenuti a presentare il modello B, con la scelta delle scuole presso cui candidarsi. Inoltre, sembra che la procedura non permetta il salvataggio del modello, cioè la classica bozza con cui spesso si salvano formulari e questionari per mandarli in un secondo momento.

Ecco perché è necessario fare chiarezza con suggerimenti utili alla corretta compilazione del modello, rispondenti alle numerose segnalazioni che, come dicevamo, stanno intasando i call center ed i centralini di molti sindacati e patronati.

Una sintetica guida

Il noto portale del settore, cioè scuolainforma.it ha pubblicato una serie di chiarimenti che riguardano proprio la compilazione del modello B. In primo luogo, si avvisano gli aspiranti che la compilazione del modello B on line, genera un file in PDF che è possibile stampare. Sembra che le scuole inserite in rete, o meglio la loro posizione tra formulario e file PDF, non coincidano. Nessun problema sulla riuscita della domanda se questo fosse confermato, ma alcuni sindacati e candidati hanno già segnalato l’anomalia al MIUR, perché sarebbe meglio se quanto riportato nel modello B telematico fosse coincidente con il file da stampare.

La Scuola capofila, quella inserita nell’istanza di inserimento o aggiornamento della graduatoria scaduta il 24 giugno, può non essere riportata nel modello B tra le 10 o 20 necessarie. Per le scuole di infanzia o primaria, non è un errore che porta all’esclusione indicare più di 10 scuole, perché il sistema è tarato per prenderne in considerazione solo le prime 10.

Problemi tecnici?

Già interrogato in precedenza, il MIUR ha confermato l’impossibilità di iscriversi in seconda fascia per gli insegnanti già in ruolo e per lo stesso tipo di insegnamento. Numerosi quindi i disguidi, a partire da quelli tecnici che parlano di sistema in tilt che non permette la compilazione del modello e che suggerisce di riprovare in un secondo momento.

La data di scadenza, intanto, sembra essere confermata al 25 luglio, nonostante le difficoltà che hanno spinto molti a chiedere una proroga. Anche il fatto che nel caso in cui un docente riesca a completare la procedura, sia costretto ad inviarla immediatamente senza possibilità di ripensamenti circa le scuole scelte, rende il tutto molto complicato. Infatti, si segnala che nel caso in cui dopo aver completato la scelta delle scuole, naturalmente inserendole una per una, l’utente esca fuori dal sistema istanze on line senza inviare il modello, nel momento in cui dovesse accedere nuovamente, dovrà rifare tutto da capo.