E' iniziata dal comparto delle Funzioni Centrali all'Aran la trattativa per il rinnovo dei contratti statali 2017. Governo e sindacati sono chiamati a sbloccare i contratti dei quattro nuovi comparti nati dalla riforma della Pubblica Amministrazione della ministra Madia: interessati a questa prima tornata di trattative, che si concluderanno per tutti i comparti solo nel prossmo autunno, sono i lavoratori statali delle agenzie fiscali, degli enti pubblici e i dipendenti dei ministeri. Il nodo comune per tutti i comparti è quello degli aumenti degli stipendi e dei salari accessori: la base di partenza, siglata nell'accordo della fine di novembre 2016, è di 85 euro medi.

Ma proprio la specifica di "aumenti medi" lascia dubbi circa l'applicabilità a tutti gli statali o meno.

Ultime novità rinnovo contratti statali: quali aumenti degli stipendi?

Nel primo incontro che si è tenuto ieri all'Aran per il rinnovo dei contratti statali 2017 è stato fatto il punto in merito ad alcuni nodi irrisolti e sui quali i sindacati (come affermato da Nicola Turco, Segretario generale della Uilpa) chiedono chiarimenti e confronto. In particolare, tra l'accordo firmato a fine novembre scorso e l'atto di indirizzo del ministro Madia (sul quale si porterà avanti l'intera trattativa) i sindacati notano delle discresie. E' necessario che il Governo Gentiloni mantenga le promesse fatte otto mesi fa, soprattutto per quanto concerne gli aumenti degli stipendi degli statali.

"Non possono esservi - secondo quanto scrive Turco nel comunicato stampa della Uil - scostamenti rispetto agli aumenti medi di 85 euro. Tale aumento dovrà essere riferito solo agli aumenti tabellari e dovrà essere garantito a tutti gli statali attraverso criteri che possano assicurare un adeguato aumento degli stipendi".

Sblocco contratti statali: nodi stipendi, bonus, salario accessorio e scuola

E' necessario che con il rinnovo dei contratti statali 2017 aumentino gli stipendi dei lavoratori del pubblico impiego senza che vi sia una seconda finalità di redistribuzione dei redditi. Infatti, più volte la ministra per la Funzione pubblica, Marianna Madia, ha ribadito che gli aumenti degli stipendi legati al rinnovo del contratto degli statali dovessero avere come obiettivo quello di chiudere la forbice degli stipendi.

Sul punto, dunque, sindacati e Madia sono distanti: secondo la Uil, infatti, alla redistribuzione dei redditi ci si arriva con altri strumenti normativi mirati e non differenziando gli aumenti salariali. Strettamente collegato agli aumenti degli stipendi degli statali è il nodo del bonus 80 euro: all'Aran dovrà trovarsi una soluzione affinché i lavoratori statali che guadagnino fino a 26 mila euro non vengano penalizzati dal ritocco delle buste paghe. In tema di bonus, poi, i sindacati avanzano la proposta di defiscalizzazione dei salari accessori, ovvero sia dei premi di produttività che delle indennità per particolari tipologie di servizio e di orario. Sul punto, però, entrano in gioco le professionalità dei quattro comparti della Pubblica amministrazione: ad esempio, proprio due giorni fa, la ministra Valeria Fedeli ha parlato di possibili novità nel campo dei bonus accessori della scuola, primi tra tutti i bonus docenti e la Carta del docente.