Quanto costa assumere una badante? Quali sono diritti e doveri della lavoratrice? Ecco alcune delle più frequenti domande che riguardano la disciplina di un lavoro particolare come quello domestico. SI tratta di una tipologia di lavoro in continua espansione e che sta assumendo un notevole rilevanza visto l’alto numero di addetti regolarizzati. Il tutto senza considerare il ricorso al lavoro nero che è ancora largamente utilizzato, nonostante i continui interventi normativi a combatterlo, a partire dai vecchi voucher e fino ai nuovi libretti famiglia di fresco inserimento nel nostro ordinamento.

Molti quotidiani di livello nazionale affrontano le varie problematiche del lavoro domestico ogni giorno. Nel 2017 poi, il contratto collettivo di settore è stato rinnovato di comune accordo tra Governo, sindacati dei lavoratori ed associazioni delle famiglie che ricorrono ai lavoranti. Anche se di pochi centesimi rispetto al 2016, gli stipendi di colf e badanti sono saliti nel 2017 ed il salario non è l’unica novità per un lavoro che spesso finisce dinnanzi ai giudici per contenziosi e liti tra datore e dipendente.

Stipendio, inquadramento, ferie ed altro

L’aumento Ista del costo della vita, cioè l’inflazione ha determinato un aumento della paga minima per i lavoratori domestici come badanti, colf o baby sitter.

La paga minima da applicare ai contratti di lavoro si differenzia in base alla classificazione dei lavoratori assunti. Ecco come si differenziano i lavoratori in base alle loro caratteristiche:

  • Livello A: Lavoratori non addetti all'assistenza di persone, con esperienza inferiore all’anno
  • Livello A Super: Addetto alla compagnia per anziani e non autosufficienti o baby sitter
  • Livello B: Collaboratori familiari in possesso di esperienza e competenza specifica per le proprie mansioni
  • Livello B Super: Addetto all’assistenza di persone autosufficienti
  • Livello C: Collaboratori familiari che per conoscenze ed esperienza operano con totale autonomia e responsabilità. Livello C Super: Addetto all’assistenza di persone non autosufficienti senza formazione
  • Livello D: Collaboratori familiari che hanno profilo professionale alto e che ricoprono ruoli di responsabilità, autonomia decisionale e coordinamento
  • Livello D Super: Addetti all’assistenza di persone non autosufficienti con un alto profilo di formazione

Il nuovo CCNL prevede anche l’orario massimo applicabile al contratto, nonostante sia lasciata facoltà alle parti di stabilire liberamente gli orari di lavoro.

Per i lavoratori conviventi con la famiglia, orario massimo di 54 ore a settimana, divise in massimo 10 ore al giorno non consecutive. Per i non conviventi, 8 ore giornaliere non consecutive e massimo 44 ore a settimana. Il riposo giornaliero è fissato in 8 ore consecutive e di almeno altre 2 ore come pausa della giornata lavorativa, da fruire nel pomeriggio.

Il riposo settimanale è fissato in 36 ore di cui 24 consecutive, da fruire di domenica e 12 in un altro giorno della settimana. E’ inderogabile il riposo, ed il lavoratore ha diritto ad una maggiorazione del 60% rispetto alla paga oraria pattuita se lavora di domenica, mentre del 40% se chiamato a lavorare nelle 12 ore del restante riposo. Anche il lavoro straordinario (quello al di fuori delle 10 o 8 ore giornaliere) è coperto da maggiorazione, cioè il 25% per le ore di lavoro svolte tra le 06:00 e le 22:00 ed il 50% per le ore dalle 22:00 alle 06:00, quindi notturno. Per ogni 2 anni di lavoro ci sarebbe lo scatto di anzianità, con un aumento pari al 4% della retribuzione.

Occhio alle ferie

Un principio basilare per le ferie è che non possono essere monetizzate, a meno che non siano quelle non sfruttate dopo la chiusura di un rapporto di lavoro.

Per ogni anni di lavoro il dipendente ha diritto a 26 giorni di ferie da sfruttare dopo concordato col datore di lavoro, ma in genere nei mesi estivi, tra giugno e settembre. Il quotidiano “Il Sole24Ore” del 17 agosto riporta una sentenza della Cassazione che ha stabilito come in caso di contenzioso davanti ad un giudice del lavoro sia obbligo della badante dimostrare le pretese, quindi la mancata fruizione delle ferie, le ore di lavoro straordinario svolte, il notturno e tutte le altre cose che spettano alla lavoratrice di diritto. AL lavoratore spetta anche la tredicesima, pari ad una mensilità di stipendio più l’indennità di vitto e alloggio per i conviventi. Il lavoro domestico è coperto anche in caos di malattia, con il datore di lavoro obbligato a versare il 50% della paga giornaliera per i primi 3 giorni di malattia ed il 100% nei restanti giorni.

Infine, alla cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo, alla badante o colf spetta il TFR, la liquidazione. Un lavoratore matura un mese di stipendio per anno di lavoro e nel caso di periodi di lavoro inferiori all’anno, il TFR matura in quota così come le frazioni di anno successive a quello intero. La liquidazione va erogata insieme all’ultima busta paga in ogni caso.