L'obiettivo del Governo per la prossima legge di Bilancio rimane il rilancio dell'occupazione, sopratutto giovanile. Complice la, seppur tenue, ripresa economica, e il venire meno dei diversi incentivi introdotti dal precedente governo, i tecnici del Tesoro sarebbero al lavoro per mettere insieme una serie di disposizioni volte ad incentivare le assunzioni. E a fare la parte del leone dovrebbe essere l'abbattimento del cuneo fiscale. In particolare, si pensa di ridurre del 50% per 3 anni, i contributi alle aziende che assumono. In questo modo, non solo si rilancerebbe l'occupazione, ma si stimolerebbero anche i consumi delle famiglie.

Le sollecitazioni internazionali

D'altra parte, diversi organismi internazionali hanno sollecitato il nostro Paese ad intervenire su cuneo fiscale e occupazione. Lo ha fatto, ad esempio, il Fondo Monetario Internazionale mettendo in evidenza, nella sua ultima missione a Roma, come il cuneo fiscale italiano sia tra i più alti del mondo industrializzato.

Attualmente il cuneo fiscale nel nostro Paese, secondo i dati forniti dall'Ocse, si attesta al 47,9%. Il Governo vorrebbe riuscire ad abbatterlo al 33%, così ripartito: 24% sulle imprese e 9% sui lavoratori. L' intervento del Governo dovrebbe aggirarsi sui 2 miliardi di euro.

La soluzione a cui si sta lavorando

Diverse sono le soluzioni prese in esame nel corso di queste settimane, ma, secondo indiscrezioni filtrate dagli ambienti ministeriali, quella che ha le maggiori probabilità di essere attuata riguarda i disoccupati nella fascia d'età 30 - 35 anni, che, in base alle statistiche disponibili , è quella più colpita dalla mancanza di lavoro.

Si pensa, come dicevamo, di ridurre per 3 anni i contributi versati dalle imprese. Questo, secondo le proiezioni dei tecnici del Ministero, farebbe risparmiare alle imprese 3-4000 euro l'anno per ogni nuovo assunto. Comunque l'idea, ribadita anche dal ministro Pier Carlo Padoan, sarebbe quella di rendere strutturale la misura, magari apportando una piccola riduzione dopo i 3 anni.

Gli incentivi, d'altra parte, serviranno a creare buona occupazione. Infatti, riguarderanno esclusivamente la stipula di nuovi contratti a tempo indeterminato. O, comunque, contratti a tempo determinato da trasformare a tempo indeterminato.

I tecnici del Ministero dell'Economia sono già all'opera sulla messa a punto dei due documenti cardine della Politica economica per il prossimo anno e cioè il Documento di economia e finanza con la nota di aggiornamento e la legge di Bilancio.

Secondo le ultime indiscrezioni 6-7 miliardi saranno necessari per sterilizzare i temuti aumenti Iva, ma tutto il resto sarà drenato su lavoro e sviluppo assicurano dal Ministero. Anche se, forse, occorrerà trovare risorse aggiuntive per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici.