Dopo una prima parte del mese letteralmente bollente ma relativamente povera di novità sul fronte Pensioni, la seconda metà di agosto vedrà la ripresa del dibattito politico intorno al tema previdenziale. Le giornate comprese tra la fine di agosto e l'inizio di settembre saranno molto importanti sia per i lavoratori precoci che per le lavoratrici richiedenti la proroga di Opzione donna. Non sono mancate, nelle ultime ore, dichiarazioni importanti in merito alla prossima Legge di Bilancio per il 2018, che conterrà, così come lo scorso anno, anche le eventuali misure per i pensionati.

Enrico Morando ha espresso il proprio parere negativo sul blocco dell'aspettativa di vita, andando di fatto a chiudere la porta a chi, come Damiano e i sindacati, aveva chiesto al Governo un segnale forte in merito al sempre più probabile aumento dell'età pensionabile a 67 anni, 5 mesi in più rispetto a quest'anno, a partire dal 1° gennaio 2019.

Fase 2, il calendario degli incontri

La data chiave da cerchiare in rosso è quella di mercoledì 30 agosto. Per questa giornata è infatti attesa la prima riunione tra sindacati e rappresentati del Governo per avviare la discussione sulla fase 2 della riforma pensioni. Nell'incontro di fine luglio era stato stilato un calendario molto fitto di tavoli di confronto.

I primi due avranno per oggetto una sorta di tagliando delle prime misure previdenziali prese con la Legge di Stabilità per il 2017, divenute operative soltanto nel luglio di quest'anno. Stiamo parlando dell'Ape social e della Quota 41 dei lavoratori precoci. Da poco Cesare Damiano ha chiesto all'esecutivo di tenere in considerazione un aumento di risorse per coprire le spese aggiuntive a fronte delle 6.000 richieste in più pervenute per l'ottenimento dell'anticipo pensionistico agevolato e del prepensionamento per i precoci.

Nella stessa data, su un altro tavolo di confronto, sarà posta l'attenzione sulle pensioni delle donne. A questo proposito, si discuterà sulla possibile realizzazione di un Ape social cucita a misura per le lavoratrici, con uno sconto pari a 3 anni rispetto agli attuali requisiti richiesti per conseguire all'anticipo pensionistico gratuito.

Nella discussione potrebbero rientrare anche i cosiddetti lavori di cura e la possibilità di ottenere uno sconto pari ad un anno di contributi per ogni figlio partorito. Tutte misure però che non soddisfano le lavoratrici che chiedono invece la proroga di Opzione Donna al 2018, o in alternativa la possibilità di renderla strutturale, come chiede il vice-presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, Walter Rizzetto, il quale si è detto favorevole inoltre ad estendere anche all'uomo l'attuale regime sperimentale. Il 30 agosto rimane la prima data utile per un confronto su OD, ricordando come l'ottenimento della proroga sia ancora tra gli obiettivi che i sindacati vorrebbero raggiungere durante i prossimi incontri al Ministero del Lavoro con i rappresentati dell'esecutivo.