L'argomento del giorno continua ad essere l'aspettativa di vita, dopo il recente intervento della Ragioneria di Stato in merito alle conseguenze che un eventuale rinvio dell'adeguamento dell'età pensionabile legato alla speranza di vita potrebbe avere sul sistema pensionistico italiano, come osservato nel rapporto sulle spese per le Pensioni stilato dalla Ragioneria. All'indomani del pensiero espresso dal competente organismo, sono arrivate le repliche di Tito Boeri da una parte e i sindacati dall'altra. Opinioni divergenti tra le due parti, come era naturale aspettarsi viste le precedenti dichiarazioni di entrambe le fazioni in merito alla proposta bipartisan firmata Cesare Damiano e Maurizio Sacconi.

Boeri: "Pericoloso non tenere conto della speranza di vita"

Netta la presa di posizione di Tito Boeri riguardo il blocco o il rallentamento dell'aspettativa di vita, eventualità giudicata come pericolosa dal presidente dell'Inps, che ha quantificato in 141 miliardi la spesa potenziale da parte dello Stato per far fronte all'ennesima modifica all'impianto della riforma Fornero. Boeri non ha fatto altro che ripetere il messaggio già pronunciato qualche settimana prima, in risposta all'appello Damiano-Sacconi per una rivisitazione del meccanismo dello scatto di anzianità automatico legato appunto alla speranza di vita. Il numero uno dell'Inps si era detto da subito contrario all'iniziativa dei due ex ministri, attualmente presidenti della Commissione Lavoro alla Camera e al Senato (il deputato dem a Montecitorio, il senatore di Epi a Palazzo Madama).

Non è ancora arrivata la replica da parte né di Damiano né di Sacconi, con quest'ultimo tornato a parlare ieri delle pericolose conseguenze riguardanti la continua distinzione dei pensionati, tirando in ballo sia i lavoratori precoci che i bancari.

Sindacati estraggono il cartellino rosso alla Ragioneria

Un fallo da cartellino rosso.

Questo il pensiero di Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, che ha criticato aspramente l'intervento a suo dire fuori campo da parte della Ragioneria di Stato. Secondo Proietti infatti, non è competenza della Ragioneria intervenire in materia di pensioni, per la quale invece esistono esclusivamente il Governo ed il Parlamento.

Proietti inoltre ricorda come l'Italia abbia la maglia nera per l'età di accesso alla pensione di vecchiaia, e che dunque prevedere ulteriori scatti automatici sia una "crudeltà" nei confronti delle persone che lavorano. Dello stesso avviso anche la Cisl, che attraverso una nota di Maurizio Petriccioli si è soffermata sui recenti incontri avuti con i rappresentanti dell'attuale esecutivo Gentiloni presso la sede del Ministero del Lavoro. Il segretario confederale della Cisl ha ribadito la volontà da parte del sindacato di chiedere lo stop, a partire dal 2019, dell'adeguamento automatico dell'età pensionabile, sottolineando inoltre come l'intervento troverebbe un consenso trasversale tra le diverse fazioni politiche del Paese e del Parlamento.