Un altro no, stavolta se vogliamo ancora più pesante dopo quello della Ragioneria di Stato. Il rinvio o blocco dell'aspettativa di vita ha davanti a sé un percorso ricco di ostacoli. A schierarsi contro la revisione del meccanismo che regola lo scatto di anzianità automatico è Enrico Morando, viceministro del Tesoro, dunque una figura importante e autorevole, di fronte alla quale il "partito" del rallentamento della speranza di vita potrebbe trovare un avversario insuperabile. Le richieste degli ultimi giorni di Cesare Damiano, che di recente ha rilanciato il rapporto del Mef, sono destinate a cadere nel dimenticatoio?

Blocco AdV, si allarga il fronte del no

Tito Boeri fu il primo. Poi la Ragioneria di Stato. Di lì a qualche giorno Elsa Fornero. Ora anche il viceministro all'economia, sia durante il governo Renzi che in quello attuale di Gentiloni. Si allarga il fronte del no all'ipotesi di un congelamento dell'aspettativa di vita nel 2019, in attesa di studiare misure socialmente migliori, come avevano richiesto un mese fa circa i due presidenti delle commissioni Lavoro, Cesare Damiano (Camera dei Deputati) e Maurizio Sacconi (Senato).

Intervistato da Il Secolo XIX, Enrico Morando ha parlato diffusamente della Legge di Bilancio per il 2018, elencando numeri, decimali, idee. A domanda precisa del giornalista, che ha chiesto se all'interno della prossima legge di Stabilità ci sarà anche il blocco dell'aspettativa di vita, Morando ha risposto in maniera netta, dicendosi non favorevole alla proposta avanzata da più parti nelle ultime settimane, inclusi anche i sindacati, oltre ovviamente alla richiesta bipartisan di Damiano e Sacconi.

Una bocciatura, quella del viceministro, che rischia di affossare qualsiasi speranza di vedere l'atteso rinvio, senza il quale a partire dal 1° gennaio 2017 occorreranno 67 anni per andare in pensione.

Damiano insiste

Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, intervenuto di recente a favore dei lavoratori precoci, non ci sta.

Nella giornata di ieri, quando ancora l'intervista a Morando non era stata pubblicata dal sito de Il Secolo XIX, attraverso una nota pubblicata sul proprio sito è intervenuto nuovamente commentando i dati positivi sul Pil, in crescita dell'1,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'ex ministro del Lavoro, analizzando i dati, si è soffermato sulla possibilità di intervenire nella prossima Legge di Bilancio, dando il là ad una "manovra espansiva e sociale".

Nel carattere sociale della prossima manovra economica del Governo Gentiloni rientra anche la misura di rallentamento dell'età pensionabile, portata sempre più in alto dall'adeguamento automatico legato all'aspettativa di vita. Damiano cita ancora il rapporto del Mef del 2016, evidenziando come nel 2015 ci sia stato un calo della speranza di vita, impossibile da trascurare alla luce del paventato aumento di 5 mesi dei requisiti anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia. Un paradosso, alla luce delle misure di Ape social e Ape volontaria, quest'ultima pronta a partire a settembre.