Le ultime novità sulla riforma delle Pensioni ad oggi 20 agosto 2017 vedono proseguire la discussione sulla flessibilità previdenziale e sull'aspettativa di vita con un nuovo commento in arrivo dalla Camera, dopo l'intervista rilasciata negli scorsi giorni dalla Segretaria Confederale della Cisl Annamaria Furlan. In particolare, è l'On. Anna Giacobbe a sottolineare come il diritto a ricevere una pensione dignitosa tocchi contemporaneamente sia i più giovani che gli anziani. Riguardo invece alle pensioni anticipate, segnaliamo i dubbi di alcuni lavoratori in merito ai requisiti di accesso all'APE volontaria, un'opzione che dovrebbe diventare operativa a partire dal prossimo settembre e sulla quale puntano molti di coloro che sono rimasti esclusi dall'APE sociale o dalla Quota 41 per la mancanza di tutti i requisiti.

Vediamo insieme i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Riforma pensioni, serve equità per giovani e anziani

"Una pensione decente, per chi ci arriverà tra un po’, e per chi deve aspettare ancora molti anni, è un obiettivo comune di giovani e meno giovani". Lo afferma l'On Anna Giacobbe, commentando una recente intervista rilasciata dalla sindacalista Annamaria Furlan per il quotidiano La Repubblica. Secondo la parlamentare, "non sarà un meccanismo che automaticamente e inesorabilmente allontana l’età della pensione (per “aumento aspettativa di vita”), o che a ciascuno “ridà quello che ci ha versato” (il “contributivo puro”), a fare giustizia tra le generazioni e a dare il giusto a ciascuno".

In merito alla Manovra avvenuta nel 2011, l'On. Giacobbe ricorda il contesto nel quale era avvenuta e la gravità del momento, sottolineando che "eravamo sull'orlo del baratro", ma indicando anche che "oggi le cose vanno meglio, l'economia è in ripresa... e allora "la Fornero" non è Vangelo (con rispetto parlando): cambiare si può e cambiare si deve".

Pensioni anticipate: cresce l'aspettativa per l'APE volontaria

Dopo il successo dell'APE sociale e della quota 41, con 66mila domande ricevute in breve tempo dall'Inps rispetto alle 60mila stimate inizialmente per tutto il 2017, sta per decollare definitivamente anche l'APE volontaria. L'anticipo di mercato consente l'uscita dal lavoro con requisiti meno stringenti delle due misure precedenti, cioè a partire dai 63 anni di età e da 20 anni di contribuzione.

Abbiamo già parlato della misura in diverse occasioni all'interno della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro".

Le critiche sui limiti di accesso al prepensionamento

L'interesse elevato per l'opzione è riscontrabile dai numerosi commenti e messaggi ricevuti, ma resta anche in questo caso la preoccupazione per i vincoli di accesso. "Come si fanno ad avere 700 euro con un part time di 30 ore Ata", ci chiede una delle iscritte alla nostra pagina. Il riferimento va alla necessità di maturare un futuro assegno corrispondente ad almeno 1,4 volte il minimo Inps (almeno 702 euro mensili lordi) per poter richiedere l'APE volontaria. "Abbiamo già uno stipendio basso, scatti di anzianità alle calende greche e nessun adeguamento al carovita.

Mi tengono a lavorare fino a 70 anni, bontà loro? Ho già 63 anni e nessuna voglia e forza fisica di spostare banchi e armadi.....ma già è considerato un lavoro leggero. E se mi licenzio non mi danno nemmeno il mio TFR fino all'età pensionabile".

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