Conciliare i tempi vita-lavoro, diminuire le assenze ed aumentare la produttività dei dipendenti e quindi degli Enti, questi gli obbiettivi prefissati dal varo del lavoro agile nelle Pubbliche Amministrazioni. Una novità che fa parte della riforma Madia, quella che ha di fatto rivoluzionato il mondo della Pubblica Amministrazione. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio dei Ministri ha recepito la direttiva proveniente proprio dalla riforma Madia e la ha adottata in pieno. Entro 3 anni, il 10% dei lavoratori statali, a qualsiasi comparto essi appartengano, potranno fare ricorso a queste novità.

Per alcuni giorni durante l’anno, i lavoratori potranno sganciarsi dalla prassi di timbrare il cartellino, senza per questo assentarsi dal lavoro o perdere la giornata di lavoro, salvaguardando i risultati prefissati dall’Ente.

Cos’è il lavoro agile

La riforma Madia prevede che gli Enti Pubblici adottino misure organizzative tali da attuare le novità del lavoro agile. Cambiano le modalità spazio temporali in materia svolgimento della giornata lavorativa. Come definizione il lavoro agile è quel lavoro che può essere oltre che all'interno dei locali aziendali, quindi negli uffici dell’Ente, anche all’esterno. Il tutto seguendo gli orari del proprio contratto di lavoro e senza una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all'esterno.

Come funzionerà nel Pubblico Impiego

Secondo le idee che hanno spinto la Madia a trovare questa soluzione c’è la riduzione dei tassi di assenza dal lavoro nonché l'aumento della produttività individuale e dell’ente intero. Questo perché l’obbiettivo nemmeno tanto celato è la riduzione dei costi di gestione e l’ammodernamento dell’apparato tecnologico in dotazione nelle Pa.

La scelta sarà singola da parte dei dipendenti perché il lavoro agile deve essere espressamente richiesto dai lavoratori. Va ricordato che la scelta non inciderà in nessun caso sugli stipendi, sugli scatti di carriera e sul riconoscimento della professionalità dei dipendenti. Il lavoratore, nonostante per qualche giorno della settimana o del mese, svolga il proprio lavoro da casa o da altro posto esterno a quello classico di lavoro, avrà gli stessi diritti di quelli che lavorano in maniera classica.

La possibilità è destinata a lavoratori a tempo indeterminato o determinato e nella relazione che accompagna la misura, c’è anche il vademecum da seguire che parla di contratto da stipulare in forma scritta, dove saranno indicate le classiche voci come i riposi stabiliti o i permessi.