In vista della riapertura dei lavori per la prossima Legge di Stabilità che dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2018, si attende il confronto tra il Governo Gentiloni e le organizzazioni sindacali previsto per giorno 30 agosto e volto alla discussione dei temi previdenziali rimasti ancora irrisolti.

Estensione di Ape e Quota 41 nei piani del Governo

Sono molti gli argomenti da rivedere, visto che la Legge di Stabilità 2017 non ha abbracciato tutti i lavoratori, bensì solo una platea ristretta. L'Ape Sociale e la Quota 41, infatti, sono le due misure-chiave che meritano una revisione da parte dell'esecutivo.

Nuovi correttivi sarebbero già allo studio del Governo per quanto riguarda la cosiddetta Ape Sociale con riferimento alle categorie di lavoratori rimaste escluse oltre alla revisione delle risorse finanziarie attualmente disponibili per garantire un'ampliamento della platea.

Nel mirino del Governo, anche la riduzione del requisito contributivo a favore delle lavoratrici oltre all'estensione dell'Ape Sociale ai disoccupati che non hanno avuto la possibilità di usufruire della Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego). Secondo quanto riportato da Pensioni Oggi, da rivedere anche la delicata questione dei lavoratori precoci e dei lavoratori rimasti privi di un'occupazione a seguito della scadenza del contratto a tempo determinato.

Saranno queste le richieste da parte delle tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil che dovranno essere discusse a margine del confronto previsto per giorno 30.

Quota 100 potrebbe tornare in discussione

Il 7 settembre, invece, il dialogo fra il Governo e le forze sociali si concentrerà sullo stop all'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che a partire dal 2017 determinerebbe un aumento di ulteriori 5 mesi dell'età pensionabile che potrebbe passare a 67 anni e 7 mesi per la pensione di vecchiaia e 43 anni e 3 mesi per l'uscita anticipata.

Non è escluso che sul tavolo del confronto potrebbe tornare anche la cosiddetta Quota 100, ipotizzata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, e volta all'introduzione di una flessibilità in uscita dopo il raggiungimento di quota 100 data dalla somma dell'età anagrafica con l'anzianità contributiva.

Un argomento che dopo anni è tornato oggetto di discussioni, anche se il Viceministro dell'Economia e delle Finanze Enrico Morando avrebbe lasciato intendere che al momento la misura sembrerebbe lontano dai piani del Governo.