Si continua a parlare di modifiche alla legge Fornero, di una maggiore flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata e di misure per giovani e donne nell'ambito del confronto sulla fase due della riforma Pensioni tra governo e sindacati. Tanti i capitoli aperti, gli interventi annunciati, le speranze alimentate da parte dell'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni che però, nella sostanza, ancora deve quantificare i costi complessivi dei provvedimenti allo studio.

Manovra 2018, si viaggia verso i 20 miliardi di euro

Non è stato ancora quantificato, infatti, il costo delle misure che ruotano attorno alla questione previdenziale e che sono al centro del tavolo di confronto tra l'esecutivo e le parti sociali che riprenderà a fine agosto e si concluderà nei primi giorni di settembre possibilmente con la sottoscrizione di un verbale d'intesa generale, come è successo per la fase uno.

Anche se si preannuncia in qualche modo lo scontro tra le parti sull'aumento automatico dell'età pensionabile. In linea generale governo e sindacati potrebbero trovarsi d'accordo su varie questioni, a partire dalle proposte di proroga di Opzione donna e di estensione a tutti i lavoratori precoci della Quota 41 così come sul potenziamento e il miglioramento dell'Anticipo pensionistico sociale. Ma poi si dovranno fare i conti con la finanza pubblica e quindi si dovranno trovare le necessarie coperture finanziarie a coprire i provvedimenti.

Fase 2 riforma pensioni, interventi da quantificare

La legge di Bilancio 2018, che dovrebbe includere la fase due della riforma pensioni, viaggia verso quota 20 miliardi di euro.

Allo studio di Palazzo Chigi interventi a favore dei giovani. Tra le ipotesi il taglio del cuneo, dal costo previsto di 2 miliardi. Poi anche la prosecuzione degli interventi contro la povertà: 1,6 miliardi di euro, secondo quanto riporta l'Ansa. L'esecutivo, come già anticipato nei giorni scorsi, sta mettendo a punto una misura finalizzata a ridurre il costo del lavoro per i giovani.

Contro la povertà si stanno cercando i fondi per finanziarie il cosiddetto reddito di inclusione. Per servono anche almeno 6 miliardi per evitare l'aumento dell'Iva (Imposta sul valore aggiunto) e altri 2 miliardi per i contratti del pubblico impiego. Si viaggia sui 20 miliardi di manovra economica e finanziaria, ma resta da quantificare ancora l'entità dell'operazione sul sistema pensionistico al centro della discussione tra esecutivo e parti sociali. Ancora non è chiaro se saranno trovate le coperture finanziarie per modificare una volte per tutte la legge Fornero.