Le ultime notizie ad oggi 21 agosto 2017 sulla riforma Pensioni giungono dalle prime risposte dei sindacati e dell'onorevole Damiano alle recenti dichiarazioni di Morando, viceministro dell'economia, che hanno fatto infuriare e non poco i lavoratori. In particolare le donne ed i precoci che continuano ad attendere con impazienza l'avvio, il prossimo 30 agosto, della 'fase 2' tra Governo e sindacati. Enrico Morando ha chiuso definitivamente il capitolo pensioni, asserendo che sarebbe un errore se l'esecutivo promuovesse nuovamente misure a favore delle pensioni anziché pensare alle generazioni future, visto che le stesse, Ape social e Quota 41, sono già state concesse lo scorso anno.

La crescita del Pil, ha aggiunto, non indica la risoluzione di tutti i problemi e dunque le risorse spendibili resteranno poche nella prossima Legge di bilancio (Ldb2018) e sicuramente, se il Governo fosse lungimirante, non dovrebbero essere spese per una riforma delle pensioni. Per i sindacati il capitolo previdenziale non è affatto chiuso specie in vista dei prossimi tavoli di confronto. Incontri che prenderanno il via la prossima settimana ed hanno alla base proprio l'idea di correggere, almeno in parte, il tiro ad una riforma delle pensioni, quella targata Fornero, divenuta troppo rigida e ampliare alcune categorie di potenziali beneficiari delle misure già varate.

Pensioni precoci e donne, le nuove sfide dei sindacati

Il primo a ritenersi indignato delle parole di Morando è il segretario confederale della Uil Domenico Proietti che si chiede di quale Governo faccia parte il viceministro dell'economia e a che gioco si stia giocando con i lavoratori, dal momento che tali parole equivarrebbero a vanificare l'impegno sin qui mostrato sia dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, quanto dal consulente di Palazzo Chigi Marco Leonardi che si erano prodigati a portare avanti la trattativa sul capitolo pensioni.

La vertenza previdenziale, aggiunge Proietti, non può assolutamente dirsi conclusa giacché il Governo Gentiloni si è già impegnato in un serrato confronto sulla 'Fase 2' con i sindacati che sta per avere il via. I tavoli già calendarizzati, tra il 30 agosto ed il 7 settembre, prevedono tematiche importanti concernenti il futuro previdenziali di giovani, donne, e il futuro di tutti i lavoratori, precoci compresi, che attendono con impazienza venga abolito il meccanismo dell'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita.

Proietti fa presente che quanto meno l' Adv andrà rivista a seconda della tipologia di mestiere svolto, in quanto le aspettative di vita non possono ritenersi uguali per tutti i tipi di lavoro.

Riforma pensioni, la Fornero va cambiata

I sindacati puntano, così come Damiano, a garantire la copertura finanziaria per tutte le 66.000 domande presentate e non solo per le 60.000 preventivate, affinché non resti escluso nessuno di coloro che ha richiesto l'Ape sociale o la quota 41. Viene altresì richiesto a gran voce da lavoratori, sindacati e Damiano e Sacconi, rispettivamente presidenti della commissioni lavoro alla Camera e Senato, il congelamento, almeno per il 2019, dell'aggancio automatico tra età pensionabile e adv, anche in vista dell'appena concessa flessibilità in uscita.

La richiesta è inoltre, anche da parte di Furlan, segretaria della Cisl, quella di non mischiare lo stop dell'adv con la concessione di misure pro giovani. Entrambe gli aspetti possono coesistere al fine di sanare alcuni nodi critici del capitolo previdenziale e tutelare per il futuro le nuove generazioni.

Pensioni donne, le proposte in campo

Per quanto concerne le donne, si segue la strada della concessione di bonus contributivi, 2/3 anni di sconto per quante accederanno all'ape sociale, al fine di avvalorare il lavoro di cura da esse svolto. L'Ape sociale non rientra in minima parte in ciò che ambiscono le iscritte al gruppo facebook 'opzione donna proroga al 2018', mentre pare in linea con quanto ambiscono le appartenenti, la fondatrice Orietta Armiliato in primis, al Comitato Opzione donna Social.

La Armiliato su facebook ha infatti scritto: ".e anche opzioneApedonna volerà come è volata Ape Social perché è l'unica possibilità di flessibilità sostenibile, valorizzare e scontare anni di contribuzione (auspicabile anche e/o anagrafici...) in virtù del lavoro di cura, sarà una grande conquista!" Mentre per il gruppo capeggiato da Giulia Molinaro e Vania Barboni si tratterebbe dell'ennesima ingiustizia ai danni delle donne, che non sono diverse da quelle che hanno potuto già optare per l'uscita con 57/58 anni d'età e 35 di contributi. Non resta che attendere per vedere se i sindacati riusciranno a portare avanti qualche risultato in più, in termini di ampliamento platea, per donne e precoci.