Quelle di Tommaso Nannicini, Cesare Damiano, Renato Brunetta sono alcune delle ultime dichiarazioni relative al dibattito sulla riforma Pensioni fase due. Terreno di scontro soprattutto l'aumento dell'età pensionabile. Governo e sindacati ne discuteranno nell'ambito del tavolo di confronto sulla questione previdenziale che tornerà a riunirsi tra fine agosto e inizio settembre, su questo punto è alto il rischio rottura. Con il Governo Gentiloni che prende tempo ma che non sembra voler fare passi indietro sull'adeguamento dei requisiti anagrafici previdenziali alle speranze di vita rilevate dall'Istat.

Pensioni, Nannicini: dobbiamo garantire equità e sostenibilità

Sulla questione è intervenuto senza mezzi termini il responsabile del settore Economia del Pd di Matteo Renzi, Tommaso Nannicini, già coordinatore del tavolo di confronto sulla fase uno della riforma pensioni nella veste di sottosegretario della presidenza del consiglio ai tempi del Governo Renzi. Tavolo di confronto che si è poi chiuso con la sottoscrizione di un verbale d'intesa generale che sta adesso dando i suoi frutti: dall'Ape social al cumulo gratuito dei contributi, dalla Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci all'estensione della no tax area pensionati; dall'aumento e ampliamento della quattordicesima a una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro con la nuova soluzione dell'Anticipo pensionistico volontario in arrivo nei primi giorni di settembre.

Damiano: ok decreto Ape volontario primi giorni settembre

"La sostenibilità del sistema previdenziale - ha dichiarato il responsabile economico del Partito democratico - non è solo questione di conti che non possono essere scassati, ma - ha sottolineato - di equità tra generazioni". No, dunque, allo stop dell'adeguamento dell'età pensionabile alle aspettative di vita, è la linea del Pd.

Bisogna garantire "sostenibilità ed equità", ha sottolineato Nannicini illustrando il programma dem. Il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano (Pd), propone di rinviare al 2021, intanto, l'aumento dell'età pensionabile. "Stupisce il fatto che la Ragioneria generale dello Stato - ha detto a proposito delle dichiarazioni che paventavano lo scardinamento del dispositivo dell'età pensionabile - non abbia tenuto conto del Rapporto del suo ministero di riferimento, il Mef".

Posizione diverse, dunque, all'interno del Partito democratico e anche della stessa maggioranza. Sulla stessa linea di Damiano, anche il presidente della commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi (Energie per l'Italia).

Brunetta: Corriere della Sera confonde età media anzianità e legale

Sulla questione interviene anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta "attaccando" non solo il Governo Gentiloni ma anche il Corsera. "Il Corriere della Sera - ha scritto in una nota - titola così: '60,9 L'età di pensionamento nel 2017, sei anni di meno di quella prevista dalla riforma', sostenendo la tesi - ha spiegato Brunetta - che sull'incremento dell'età di pensionamento si stia sollevando un polverone".

Così le precisazioni. "Peccato - ha aggiunto il capogruppo azzurro a Montecitorio - che il giornalista confonda l'età media di pensionamento per anzianità, con l'età legale di pensionamento ovvero - ha l'ex ministro della Pubblica amministrazione - la pensione di vecchiaia fissata ad oltre 66 anni". Poi le conclusioni affidate a una citazione democristiana. "A pensar male - ha concluso Renato Brunetta citando il sette volte presidente del consiglio Giulio Andreotti - si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca, diceva qualcuno".