Settimana importante per l'adeguamento dei requisiti delle Pensioni di vecchiaia Inps dal 2019 all'età di uscita di 67 anni: mercoledì prossimo, 30 agosto 2017, al tavolo delle trattative, i sindacati torneranno a richiedere al Governo di bloccare lo scatto dell'età adeguata alla speranza di vita per le pensioni. Il Governo, però, dovrebbe mantenere la propria posizione sulle pensioni e sull'adeguamento dei requisiti: si dovrà fare e le pensioni anticipate e di vecchiaia dovrebbero aumentare di cinque mesi con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Infatti, proprio pochi giorni fa, il sottosegretario all'Economia, Enrico Morando non ha lanciato grandi speranze riguardo al blocco di questo meccanismo.

Tuttavia, con il provvedimento che dovrà essere discusso in autunno anche alla luce dei dati definitivi dell'Istat sulla speranza di vita, l'irrompere del periodo di campagna elettorale per le elezioni 2018 potrebbe far rivedere le posizioni, congelando la pensione Inps agli attuali 66 anni e sette mesi. Oppure si potrebbe puntare ad un aumento più contenuto.

Pensioni anticipate e pensione Inps 2017: di quanto crescerà età uscita dal 2019?

Con l'adeguamento dell'uscita della pensione di vecchiaia Inps all'età di 67 anni (e la pensione anticipata a 64 anni), i primi ad essere interessati saranno i nati nel 1952 e nel 1953. Infatti, se nel 2017 usciranno a 66,7 i nati entro fine maggio del '51 e nel 2018 i nati entro lo stesso mese del 1952, con gli aumenti del 2019 andranno in pensione i nati entro la fine del '52 e, nel 2020, i nati entro la fine del '53.

Tuttavia, gli aumenti dei requisiti anagrafici delle pensioni di vecchiaia avranno cadenza diversificata ogni due anni. Infatti, nel 2021 è previsto un successivo adeguamento dell'età della pensione di vecchiaia a 67 anni e tre mesi. Interessati, pertanto, a lasciare il lavoro per la pensione saranno i contribuenti nati entro fine settembre del '54 (per il 2021) ed entro la fine di settembre del '55 per l'anno successivo.

Solo nel biennio 2023/24 l'età della pensione salirebbe di un mese, passsando a 67,4: per il 2023 andranno in pensione i contribuenti con data di nascita non successiva all'agosto '56, mentre per il 2024 l'uscita sarebbe matura per le nascite fino ad agosto '57.

Novità pensioni: ipotesi verifica età uscita

Seguendo la tabella dell'Istat che dovrà essere confermata dalle prossime rilevazioni sulla speranza di vita, l'uscita per andare in pensione di vecchiaia Inps aumenterebbe di due mesi per ogni successivo biennio.

Nel 2025/26, con due mesi in più per la pensione, l'uscita sarebbe fissato a 67,6 (date di nascita fissate a giugno del '58 e '59), mentre nel biennio successivo i due mesi di ritardo sposterebbero l'uscita a 67,8 (aprile '60 e '61). I successivi aggiornamenti dell'età per le pensioni di vecchiaia Inps sarebbero i seguenti:

  • nel 2029/30 vecchiaia Inps a 67,10 (gennaio '62 e '63);
  • nel 2031/32 uscita a 68 anni (dicembre '63 e '64);
  • nel 2033/34 pensione a 68,2 (ottobre '65 e '66);
  • nel 2035/36 uscita da lavoro a 68,4 (agosto '67 e '68);
  • nel 2037/38 pensioni a 68,6 (giugno '69 e '70).