In Italia il lavoro uccide: in sei mesi, dal gennaio al luglio 2017, le morti bianche sono state 591, il 5,2 per cento in più dello stesso periodo dell'anno precedente. Secondo i dati forniti dall'Inail (Istituto Nazionale Assicurazioni sul Lavoro) e analizzati dall'Osservatorio Sicurezza della Vega Engineering (una società di Ingegneria che fornisce consulenze alle aziende in merito a sicurezza e salute sul lavoro) a perdere la vita per portare a casa un salario sono soprattutto gli uomini del Sud e del Nord Ovest.

Qualche numero per fotografare la tragedia

Delle 591 vittime ben 431 sono decedute per incidenti avvenuti sul luogo di lavoro mentre 160 sono morte in itinere ossia durante il percorso. Si tratta, come dicevamo, soprattutto di maschi di media età . Ben 400 delle 431 vittime sono uomini e 31 donne. E invecchiando è anche più facile restare vittime del cantiere. La fascia più interessata dagli incidenti è quella tra i 45 ed i 54 anni con 139 decessi seguita da quella tra i 55 ed i 64 con 127. Ma i dati assoluti non fotografano con precisione la situazione. Infatti il numero di occupati nella fascia 55/64 è superiore a quello della fascia 45/54 e quindi la percentuale delle vittime rispetto agli occupati è del 29,5 del totale per i più anziano e del 32, 3 per i più giovani.

Per quel che riguarda la distribuzione delle vittime per regione, in testa è la Lombardia con 50 morti seguita a ruota dall'Emilia e Romagna con 49. In fondo a questa triste graduatoria vi è la Valle d'Aosta dove fortunatamente non ci sono stati incidenti mortali nei cantieri e nelle fabbriche. Anche in questo caso i dati assoluti vanno rielaborati tenendo conto del numero di occupati per regione ( 4.255.821 per la Lombardia, 1.918.318 per Emilia Romagna e 54.828 pe Valle d'Aosta ).

Calcolando quindi la percentuale dei morti sul numero degli occupati si evidenza che le regioni più disgraziate sono quelle del Sud e quelle del Nord Est. In Lombardia la percentuale è dell'11,6 per cento; in Emilia Romagna l'11,4; in Veneto il 9,3; in Sicilia l'8,1. Per quel che riguarda le città la più colpita è Roma con 20 morti.

Che fare per arginare la mattanza?

Secondo l'Ing. Mauro Rossato, Presidente dell'Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering, da un lato è necessario intensificare i controlli da parte degli ispettori del lavoro e colpire duramente chi non applica le norme di sicurezza capaci di arginare gli incidenti. Ma non basta: è anche necessario diffondere una 'cultura della sicurezza'. Bisognerebbe perciò lanciare una grande campagna, sullo stile di quella già varata per diffondere l'uso delle cinture di sicurezza.