Sono arrivati nuovi chiarimenti dal Miur, in merito alla procedura concorsuale prevista per il 2018, che coinvolge i soli docenti con almeno 3 anni di servizio, cioè coloro che rientrano nella frase transitoria inserita nel d. l.vo n. 59/2017. I requisiti necessari per partecipare al concorso 2018 e gli esclusi dalla procedura concorsuale.

Requisiti fase transitoria concorso

Rientrano nella fase transitoria coloro che possiedono 3 anni di servizio, o meglio chi ha lavorato per un periodo di almeno 180 giorni, o il servizio è stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio e fino allo scrutinio finale.

Il calcolo va fatto negli ultimi otto anni. I 3 anni possono essere anche non continuativi, ma non si sommano i periodi di anni scolastici diversi per il raggiungimento dei 180 giorni.

I tre anni di servizio si devono possedere entro la scadenza della domanda di partecipazione al concorso. Pare che siano ammessi anche i periodi svolti nelle Scuola paritarie (si attendono precisazioni esplicite a riguardo). La partecipazione al concorso è consentita solo in una regione.

Esclusi Itp cdc 'obsolete'

Esclusi dalla procedura, dal momento che non sono inclusi nella tabella B delle cdc Itp ammesse al concorso, sono i diplomati Itp delle classi obsolete. Ecco che si apre così, una nuova diatriba sulla futura procedura concorsuale, che di certo darà il via a nuovi ricorsi.

Non solo gli Itp appartenenti ad alcune classi obsolete (dichiarate classi di concorso ad esaurimento, da una norma dell'ex ministro del Miur Gelmini) non potranno essere inseriti (pur facendo ricorso) in seconda fascia e non potranno (non essendoci posti messi in bando per questa cdc) neanche partecipare al concorso del 2018.

Queste classi di concorso, a oggi raccolgono molti iscritti nella graduatoria di III fascia, aspiranti docenti che lavorano nella scuola da anni e che hanno i requisiti dei tre anni, per l'assunzione (che sono quindi in diritto di chiedere quanto loro negato). Eppure nessuna norma ha regolato la loro situazione né accorpandoli a classi di concorso similari, per continuare la carriera iniziata, né stabilendo altro, se non l'esclusione automatica.

Inoltre, con l'inclusione in seconda fascia 'con riserva', dei colleghi che hanno fatto ricorso delle altre classi di concorso (che magari si trovano, anche più in basso in graduatoria) quest'anno in molti rischiano di perdere le supplenze sui posti di sostegno.

Già molti si stanno muovendo per chiedere quanto loro negato, ma forse sarebbe meglio procedere con una norma del Miur, che regoli la situazione e che non crei disparità di trattamento e gravi ingiustizie, ad alcuni a vantaggio di altri. Ancora una volta nella scuola, a inizio anno, i ricorsi e leggi che danneggiano alcuni docenti, creando disuguaglianze, finiscono per creare caos e ritardi.